Nelle vigne di Franciacorta fra spa, bollicine e «Bellavista»

Erbusco (Bs)Prima di diventare un Relais & Châteaux, «L'Albereta» a Erbusco (la sua gemella è l'«Andana» in Maremma), dieci chilometri dal lago d'Iseo, meno di un'ora da Milano, era una villa neorinascimentale, una casa che Vittorio Moretti (dell'azienda vitivinicola Bellavista) frequentava con una vecchia zia. I ricordi d'infanzia si sono mischiati con la volontà di realizzare un luogo incantato, interamente dedicato al benessere, alla cura del corpo e alla ricerca del tempo perduto. «L'Albereta» si trova in cima a una collinetta, proprio quella delle pregiate vigne che producono le bollicine Bellavista, al centro di un terreno dove il grande albergo, che a prima vista sembra una baita di montagna con tutti i suoi caminetti accesi o un castello provenzale, il ristorante «Leone Felice» (quello che era di Gualtiero Marchesi) e l'Espace Vitalité di Henri Chenot, sono un tutt'uno con la campagna Franciacorta e la casa della famiglia Moretti. Un progetto che ha trasformato la bellezza della natura in una risorsa. Primo messaggero è il cibo, quello proposto dai quindici cuochi di una cucina attrezzatissima e avveniristica. Piatti semplici, dove la forma e il gusto coincidono, la materia prima e l'abilità si confondono. Secondo messaggero il vino, anzi le bolle, quelle del Bellavista naturalmente, meglio se rosé. Henri Chenot poi pensa all'appagamento del corpo e dello spirito con i suoi trattamenti benessere. Il Relais & Châteaux nasce nel 1993 con un'alta percentuale di suite curate nei minimi particolari e opere d'arte dei Moretti lungo i corridoi: una gran suite e 18 suite e junior suite (in alcune delle quali si può ammirare la luna dal letto grazie agli oblò sul tetto).

L'équipe coccola l'ospite dal suo arrivo alla sua partenza, ma il bello dell'«Albereta» è ciò che esprime il suo nome: un posto coltivato ad alberi, dove spazio, luce e natura si muovono in un connubio perfetto. L'albero di cachi davanti alla vetrata del bistrot «VistaLago» è magia pura. «L'Albereta» resta comunque una villa di collina con un parco di sculture tutt'intorno e il suo vino esclusivo da far girar la testa.

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