Catania, il pediatra della neonata: "È urgente". Ma il 118: "Chiami altrove"

Le telefonate tra il pediatra e il 118. "Neonata con insufficienza respiratoria". "Tutti occupati. Chiedete ad altri"

Catania, il pediatra della neonata: "È urgente". Ma il 118: "Chiami altrove"

Nessun ospedale a Catania e in tutta la provincia aveva un posto disponibile per rianimarla, così una neonata è morta durante il tragitto in ambulanza verso Ragusa. La piccola Nicole era nata la notte prima in un clinica privata catanese ma, dopo il parto regolare, aveva accusato difficoltà respiratorie. I medici avrebbero invano cercato un reparto specializzato dove trasferirla, ma nessuno dei tre ospedali etnei (il “Garibaldi”, il “Santo Bambino” e il “Cannizzaro”) l’ha potuta ricevere.

Si consuma in poche ore un vero e proprio dramma. E la morte della piccola diventa un caso politico e la procura apre un'indagine. Dopo la dura presa di posizione del ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, che ha parlato dell’ipotesi commissariamento della Sanità in Sicilia, ieri sono arrivate le dimissioni dell’assessore regionale alla Sanità siciliana, Lucia Borsellino.

Ed è il Corriere della Sera a pubblicare le prime registrazioni delle telefonate del drammatico scaricabarile tra i tre ospedali. Registrazioni che sono già state messe agli atti dal procuratore Giovanni Salvi. Ecco una parte dei dialoghi avviati subito dopo la nascita, quando il pediatra Antonio Di Pasquale rendendosi conto della gravità del caso decide il trasferimento della piccola in una unità di terapia intensiva chiamando il 118:

1.37 - "Serve un posto di terapia intensiva per una bimba appena nata. Insufficienza respiratoria". "Cerchiamo subito", risponde solerte l’Operatore 81, un infermiere dell’"area critica". Interrotto dal medico: "Non chiamate il Policlinico. L’ho già fatto. Non hanno posti. Urgente, urgente".
1.40 - L’operatore si attiva: "Unità terapia intensiva Cannizzaro? Necessità immediata di un posto. Neonata con insufficienza respiratoria". Risposta laconica: "Tutti occupati. Chiedete ad altri".
1.42 - "Garibaldi? Necessità immediata di un posto per neonata...". Risposta identica: "Non ci sono posti".
1.44 - "Unità terapia intensiva Santo Bambino? Urge posto...". Risposta: "Chiamate quest’altro numero...".
1.45 - "Unità Santo Bambino? Urge posto per neonata con insufficienza respiratoria". Replay: "Nemmeno uno".
1.46 - L’operatore, senza chiamare il Policlinico, opta per le unità lontane. E comincia con Siracusa, 80 chilometri. "Umberto Primo...". Diniego assoluto: "Tutto pieno".
1.47 - Finalmente Ragusa, cento chilometri. Risponde la dottoressa Costanzo: "Si c’è un posto, l’ultimo". "Bloccatelo".
1.51 - L’Operatore 81 chiama la casa di cura: "Abbiamo trovato un posto solo a Ragusa". Risposta del medico: "Lo sappiamo, abbiamo telefonato anche noi. Ci organizziamo per partire". Dalla centrale del 118: "Mandiamo una nostra ambulanza". Il medico: "No, andiamo con una ambulanza privata".
1.54 - L’operatore tre minuti dopo richiama Di Pasquale: "Ho allertato Ragusa. L’ospedale conferma disponibilità". Ma la risposta è sorprendente: "Date le condizioni della neonata, abbiamo deciso di non andare a Ragusa, ma di portarla comunque al Policlinico". Sorprendente perché è proprio quello che Di Pasquale avrebbe dovuto fare, infischiandosene dei rifiuti ricevuti poco prima per telefono.
1.56 - L’operatore chiama la Costanzo: "Non se ne fa più niente, la bambina non arriverà, resta a Catania, al Policlinico".
2.13 - Ma l’operatore riceve una telefonata da Di Pasquale: "Mi serve il numero della Costanzo". Intuisce la sorpresa dell’operatore e spiega: "Andiamo a Ragusa".

Decisione poi da Di Pasquale così motivata: "La bimba aveva ripreso a respirare bene".
3.47 - Dopo un’ora e 34 minuti l’operatore registra l’ultima ferale telefonata del pediatra: "Siamo alle porte di Ragusa, ma debbo comunicare che la bambina è deceduta".

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