Cronache

Niccolò Ciatti, il ricordo della sorella: "Con te via metà del mio cuore"

Si sono svolti oggi i funerali del ragazzo ucciso a calci e pugni a Lloret de Mar. Mentre i parenti chiedono giustizia, due dei tre sospettati sono di nuovo in libertà

Niccolò Ciatti, il ricordo della sorella: "Con te via metà del mio cuore"

Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali di Niccolò Ciatti, il ragazzo di 22 anni ucciso a calci e pugni lo scorso week-end a Lloret de Mar, in Spagna, da tre ragazzi di etnia cecena. Durante l'omelia tenuta nella chiesa di Gesù buon pastore a Scandicci (Firenze), il parroco don Giovanni Paccosi ha dichiarato: "Sembra trionfare l'odio omicida, com'è successo per Niccolò. Ma non possiamo rimanere schiacciati e rassegnati. C'è un giudizio, non solo quello degli uomini, c'è anche quello di Dio".

Commoventi le parole scritte da Sara, la sorella di Nicolò, lette dal parroco: "Con te è volato via metà del mio cuore. Staremo insieme sempre. Ti voglio bene, Nicco", il ricordo della ragazza letto da don Paccosi. Quindi, al termine del funerale, quando il feretro è uscito dalla chiesa si è levato un lungo applauso.

Tutta la comunità della cittadina in provincia di Firenze si è raccolta attorno ai familiari dello sfortunato ragazzo. A margine del funerale, ha parlato anche il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri, che ha ribadito la volontà del governo di fare di tutto per arrivare alla verità.

"Noi vogliamo la verità e vogliamo giustizia per Niccolò Ciatti e per i suoi familiari. Ieri, per tutta la sera, la madre di Niccolò non ha fatto altro che chiedere giustizia per suo figlio" ha dichiarato Ferri, che ha aggiunto: "Ci uniamo a questa sua richiesta con forza e determinazione e non arretreremo di un millimetro: lavoreremo insieme alle autorità spagnole per fornire tutti gli elementi utili per rispondere a questa richiesta legittima che viene dal cuore, per Niccolò e la sua famiglia, ma anche per tutti noi e per il nostro Paese".

Ferri ha poi ribadito l'importanza del fatto che la procura di Roma abbia aperto un fascicolo d'indagine sull'omicidio del giovane, affidando gli accertamenti ai carabinieri del Ros.

Intanto, proseguono le indagini delle autorità spagnole sulla dinamica che ha portato alla morte di Nicolò.

Dei tre ceceni accusati di averlo ammazzato di botte (dopo avere addirittura ballato sul suo sangue), soltanto uno è ancora in carcere: gli altri due sono stati rimessi in libertà.

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