"No coprifuoco per i migranti". Ma il Pd contesta l'idea di Renzi

Il prefetto obbliga i migranti a rientrare entro le 20 nei centri di accoglienza. La sinistra grida allo scandalo. Ma il decreto lo hanno scritto i governi Pd

"No coprifuoco per i migranti". Ma il Pd contesta l'idea di Renzi

Fa sorridere l'idea che la sinistra contesti una legge scritta quando era lei al governo. Ma è così. "Il Pd, la Cgil e chi più ne ha più ne metta, vogliono venirci a dire che non si può applicare una legge che proprio loro hanno proposto e avallato?", si chiede giustamente il consigliere regionale della Lega in Toscana Jacopo Alberti. Al centro del dibattito c'è la decisione del prefetto di Firenze, Laura Lega (nomen omen?), di obbligare i richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza di rientrare la sera entro le ore 20 e non alle 23.

Il motivo è semplice: le ore notture d'inverno si allungano e per meglio organizzare i Cas è bene che i migranti tornino a casa prima. Ovviamente, se necessario, possono chiedere una autorizzazione speciale del prefetto per uscire fuori orario. Una cosa normale, visto che risiedono nei centri grazie ai soldi dei contribuenti e mettere qualche regola è buona cosa. Ma la sinistra ha subito gridato allo scandalo.

Peccato però che il prefetto non abbia fatto altro che applicare un decreto legislativo scritto dal governo Renzi (2015), modificato nel 2016 e approvato dal Parlamento col governo Gentiloni (2017). Insomma: la Lega non c'entra nulla. "Continuare a dire che la circolare da lei emanata nei giorni scorsi riguardo agli orari di rientro ai Cas è anticostituzionale e, addirittura, arrivare a scomodare le leggi razziali come ha fatto Enrico Rossi (il governatore della Regione Toscana, ndr), è delegittimante verso la sua figura e svilente del suo lavoro", attacca Alberti.

Mel decreto legge numero 10 del 2015, riporta La Verità, si legge infatti che "È consentita l'uscita dal centro nelle ore diurne secondo le modalità indicate nel regolamento, con obbligo di rientro nelle ore notturne.

Il richiedente può chiedere al prefetto un permesso temporaneo di allontanamento dal centro per un periodo di tempo diverso o superiore a quello di uscita, per rilevanti motivi personali o per motivi attinenti all' esame della domanda. Il provvedimento di diniego sulla richiesta di autorizzazione all' allontanamento è motivato e comunicato all' interessato".

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