Cronache

"Niente tatuaggi osceni in vista". Ed è bufera sull'annuncio di lavoro

L'annuncio di una catena di ristoranti ha acceso la polemica sui social network: ecco quali sono i tatuaggi non consentiti

"Niente tatuaggi osceni in vista". Ed è bufera sull'annuncio di lavoro
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Anche se si possiedono tutti i requisiti richiesti per un annuncio di lavoro, si può essere esclusi se si hanno tatuaggi in vista poco graditi al futuro datore: è quanto accaduto a Terni con la particolare richiesta del Roadhouse Restaurant alla ricerca di addetti alla ristorazione con contratto part-time che offre anche un corso di formazione gratuito, percorsi di crescita professionale all'interno dell'azienda e un'orario flessibile di 15 o 20 ore settimanali. Il requisito più importante, però, è il tattoo che non va bene.

Tatuaggi inopportuni

Se sull'annuncio pubblicato dalla GiGroup in realtà non c'è traccia che alluda ai tatuaggi, sulla versione pubblicata sui social l'azienda ha aggiunto il particolare non di poco conto: "no tattoo in vista (osceni, un fiorellino non guasta)". La discriminazione, quindi, riguarda soltanto alcune tipologie non meglio precisate specificando che, viceversa, un fiore in vista non guasterebbe. Immediata la reazione e i commenti degli utenti che hanno letto quanto stabilito per fare la cernita dei candidati. "Nel 2022 c'è gente che giudica l'operato o la capacità delle persone in base a dei tatuaggi", è uno fra i tanti commenti di protesta.

Ecco i tatuaggi vietati

La risposta alle polemiche è arrivata direttamente da Matteo "Jacky" Franchi, un dipendente dell'agenzia che ha fatto da tramite e ha aggiuno sull'annuncio social la scritta "no tattoo". "Ok ai tatuaggi sul palco di un concerto, ma in certi contesti lavorativi alcuni tattoo non sono opportuni", ha spiegato a Repubblica. I divieti di cui si parla sull'annuncio riguardano quelli relativi a offese contro il pubblico perché "legati al fascismo, scritte e disegni che offendono una confessione religiosa o che possono offendere la sensibilità dei clienti, come la scritta 'odio tutti', che va molto di moda".

Le regole al lavoro

Lo stesso Franchi ha confessato a Repubblica di avere più di un tatuaggio ma che si trova ben coperto così da poter lavorare sempre senza problemi. "Che lo si voglia o no, nel mondo del lavoro ci sono delle regole e certe aziende richiedono requisiti anche sull'aspetto. Penso ad esempio un direttore d'azienda non deve avere tatuaggi sul viso o ai dipendenti che devono mostrare un certo decoro professionale anche nella presenza", spiega con chiarezza, rimandando al mittente le polemiche sull'annuncio.

Resta da capire, adesso, se nel momento dei colloqui ai candidati verrà chiesto di mostrare le zone scoperte e chi giudicherà, eventualmente, la tipologia del tatuaggio in questione.

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