Coronavirus

"Quando raggiungeremo il picco dei contagi"

Gli esperti spiegano gli scenari che riguardano l'andamento della pandemia: che cosa può succedere

"Quando raggiungeremo il picco dei contagi"

Più di 100mila casi al giorno con il picco a metà gennaio: è questa la previsione degli esperti sull'andamento dei contagi con la variante Omicron nel nostro Paese.

L'andamento dei contagi

L'ipotesi è basata sulle prove che vengono dal Sudafrica, prima nazione ad essere inonandata dalla nuova variante del Covid: il ceppo ha raggiunto l'apice dei contagi dopo circa tre settimane dall'inizio intensivo della sua diffusione per poi scendere velocemente. I numeri europei e italiani, poi, dimostrano come Omicron raddoppi i contagi ogni settimana che passa: questo significa che a breve potremo contare circa 70-80 mila casi nell'arco delle 24 ore con la nuova variante. "È ragionevole pensare che a metà gennaio potremmo raggiungere il picco ma ci sono ancora troppe incognite su Omicron per considerarla una previsione altamente probabile", afferma Paolo Bonanni, docente d'Igiene all'Università di Firenze, intervistato da Il Giorno.

La pensa così anche Fabrizio Pregliasco, membro del Cts Lombardia e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, che ipotizza il picco a metà gennaio con circa "100mila casi" al giorno. "L'evoluzione del Covid-19 dimostra che abbiamo a che fare con varianti sempre più contagiose. Anche chi ha completato il ciclo d'immunizzazione può infettarsi, pur se meno dei non vaccinati", aggiunge Bonanni.

Cosa succede dopo 21 giorni

Altre prove che il picco di Omicron si esaurisca nel giro di tre settimane arrivano dai dati registrati in Scozia, Israele e Danimarca: nonostante la contagiosità, la discesa dei contagi avverrebbe dopo una ventina giorni. "Non ci sono evidenze sicure - afferma al quotidiano Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia alla Statale di Milano - La Scozia è un piccolo Paese. Della Danimarca non sappiamo quando sia effettivamente iniziata l'impennata di casi. Quel che è certo, invece, è che l'intero Regno Unito è alle prese con Omicron da inizio dicembre e l'ondata non accenna a frenare".

La situazione in Europa

In Europa la variante corre veloce: soltanto la Germania, come abbiamo scritto sul Giornale.it, vive una fase di calma apparente grazie al lockdown imposto ai no vax con i contagi che sono crollati da 74mila a 10mila al giorno, sette volte di meno. Adesso che tutti possono circolare liberamente, il ministro della Salute tedesco Karl Lauterback ha il timore di "una grande, veloce ondata di Covid" nelle prime settimane di gennaio. Il picco si raggiungerà presto in Inghilterra, con la capitale Londra che trova un infetto ogni 10 persone. Situazione molto critica anche in Francia che prevede di superare 100mila casi al giorno entro la fine dell'anno. Sono queste ultime due, attualmente, le nazioni europee dove Omicron "corre" di più.

E l'Italia? Ha toccato il primo picco di contagi, il più alto da inizio pandemia, nel giorno di Natale con ben 54.762 casi su 969.752 tamponi e un tasso di positività al 5,6%. Nella giornata di ieri, il numero dei nuovi positivi è stato di 24.883 ma soltanto su 217.052 tamponi tant'é che il tasso di positività è schizzato all'11,5%, più del doppio di Natale. Questo significa, ahinoi, quanto scritto prima.

L'unica buona notizia viene dall'Imperial College di Londra e numerosi altri studi preliminari che mostrano come Omicron sarebbe meno pericolosa della variante Delta con un rischio ricovero più basso e compreso tra il 40 e il 60% in meno.

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