Cronache

"Non potevamo dirvelo prima": la Capua e i motivi della terza dose

La virologa Ilaria Capua commenta l'andamento della pandemia: "Dobbiamo imparare a convivere col virus". Poi sulla terza dose: "Non potevamo saperlo"

 "Non potevamo dirvelo prima": la Capua e i motivi della terza dose

Il covid, l'eventuale quarta ondata ma soprattutto la terza dose di vaccino: sarà quella definitiva? "Abbiamo visto che l'immunità inizia a decadere dopo un numero di mesi, dunque bisogna ritirala un po' su perché siamo all'inizio dell'inverno. Non potevamo dirvelo prima. Come facevamo?", spiega la virologa Ilaria Capua nel corso di un intervento al programma televisivo In Onda condotto da David Parenzo e Concita De Gegorio. Poi l'affondo sui no-vax: "Certe cose sono inaccettabili".

La quarta ondata

Che si tratti dell'ultimo colpo di coda del Covid o solo di uno strascico stagionale, la quarta ondata sembra inevitabile. Lo è, almeno, per gli esperti che in questi mesi hanno commentato l'andamento della pandemia. Era prevedibile la risalita dei contagi? "La scienza si muove per tentativi, tante cose le sappiamo ma tante non le sappiamo - precisa Ilaria Capua -. Questo vuol dire che bisogna anche saper comunicare che certe cose non le sappiamo. Ma comunque dobbiamo anche poter comunicare che nelle pieghe delle cose che un po' si sanno e un po' non si sanno si va avanti. Ma certe cose dette prima (il riferimento è ad alcune tesi no-vax che erano state fatte ascoltare, ndr) si sa che non sono vere: certe cose non sono accettabili. C'è un margine di incertezza nella scienza, come in tutto, ma non può essere preso come lazo per tirare dentro tutto", insiste la virologa.

Incalzata dalle domande di David Parenzo, circa il fatto che i virologi non avessero fatto menzione alcuna ad una eventuale quarta ondata, la virologa sottolinea: "Volevo aggiungere che non è vero che era stato detto che non ci sarebbe stata una nuova ondata".

La terza dose

La terza dose di vaccino è necessaria per frenare la circolazione del virus durante l'inverno: segnerà la svolta definitiva della pandemia? "Il virus, una volta sorpassato un certo tasso di infezione, si è endemizzato, e l'endemizzazione porta proprio a questo: delle ondate che si rincorrono, rincorrono l'inverno, gli emisferi più freddi. - spiega ancora Ilaria Capua - La terza dose? Non ve lo potevamo dire prima, come facevamo a dirvelo prima? Sappiamo che i vaccini si usano in una, due, tre dosi oppure anche in una dose l'anno. Noi, comunità scientifica, abbiamo sviluppato una serie di prodotti di cui non potevamo conoscere la durata. Abbiamo visto che l'immunità inizia a decadere dopo un numero di mesi, dunque bisogna ritirala un po' su perché siamo all'inizio dell'inverno".

Il pronostico

Il futuro della pandemia è ancora incerto. Al netto di tutte le variabili del caso, è molto probabile che dovremo convivere con il virus ancora per un po'. "Questo virus purtroppo non andrà via.

- conclude la Capua - dobbiamo imparare a conviverci, entrare in una nuova mappa mentale in cui conosciamo molto meglio di prima l'avversario e abbiamo strumenti di prevenzione e cura".

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