Cronache

Prima notte in carcere per Veronica: "Non sono stata io"

Prima notte in carcere per la donna, accolta dagli insulti dei detenuti. Il legale: "Impossibile identificare il bimbo nei video"

Prima notte in carcere per Veronica: "Non sono stata io"

Ha passato la sua prima notte in carcere Veronica Panarello, accusata di aver ucciso con "elevata efferatezza e sorprendente cinismo" il figlio Loris Stival di 8 anni, strangolato e gettato in un canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa): "Adesso voglio solamente stare da sola", ripete agli agenti.

Dopo due lunghi interrogatori durati complessivamente 13 ore in cui ha continuato a negare qualsiasi implicazione nella morte del bimbo, la donna è stata trasferita nel carcere Lanza di Catania, dove è stata accolta tra gli insulti e le grida degli altri detenuti. Tra oggi e domani il gip dovrà decidere se convalidare il fermo per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere imposto dalla polizia giudiziaria per i "gravi indizi" a suo carico.

Veronica non cambia versione dei fatti: nonostante le immagini riprese da una telecamera di sicurezza provino come Loris sia sceso dall'auto della madre a pochi metri da casa, la danno ripete di averlo accompagnato a scuola quel 29 novembre in cui il bimbo è scomparso. Ma gli inquirenti non hanno dubbi e si affidano a una serie di video che riprendono prima il bambino e poi la madre che tornano a casa, oltre a quella che pone l'auto della donna a pochi metri dal Mulino Vecchio dove è stato ritrovato Loris. "Dalle telecamere non si potrà vedere mai se quel bambino è Loris", ribatte il legale della Panarello, Francesco Villardita, "La signora ha visto il fotogramma e ha chiesto da cosa avrebbero individuato il fatto che quel bambino fosse Loris".

A incastrarla non ci sarebbero solo le telecamere, ma anche i dubbi dei familiari di Veronica, che l'avrebbero additata fin dal principio come possibile assassina. In una telefonata, intercettata e riportata nel decreto di fermo, tra la madre e la sorella della donna si scopre che quest'ultima conosceva la zona del Mulino Vecchio, contrariamente a quanto dichiarato agli inquirenti. "In poche parole, lei ha potuto prendere al contrario con la macchina ed andarsene a Donnafugata...mi è caduto il mondo addosso mamma mi è caduto, il mondo addosso mi è caduto", dice nella conversazione la sorella di Veronica, "Ma noi non abbiamo colpa Linuzza...se questa è alienata", replica la madre, "Perché qual è il problema qua? ma cambia qualcosa per sapere dove si stava impiccando questa?".

Anche il marito Davide Stival si chiede se la donna è davvero innocente come dice: "Contro di lei ci sono troppe coincidenze", sottolinea. "Non mi abbandonare" è l'appello di Veronica, "Sono innocente.

Mi mancano i miei figli, Loris e il più piccolo, che è solo a casa".

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