Risultati in crescita, integrazione in corso e l'aggiudicazione recente della copertura assicurativa Danni e Responsabilità civile di Expo (polizza che varrebbe 6 milioni). Philippe Donnet, insediatosi poco più di un anno fa al vertice di Generali Italia, è soddisfatto dei traguardi raggiunti e pronto ad affrontare le nuove sfide. La società, leader di mercato con il 17,2%, ha chiuso i primi nove mesi con 15,8 miliardi di premi (+20%), un utile operativo di 1,79 miliardi (+28%), nuove attività nel Vita più che raddoppiate a 474 milioni con un margine del 28% (dal 10%), un combined ratio nel danni sceso all'89% dal 91,6% e infine 103,8 miliardi di riserve (+7%). «Nonostante l'intenso programma di integrazione, la crisi economica e, per quanto riguarda il ramo danni, la concorrenza aggressiva e l'aumento di regolamentazione, siamo stati in grado di ottenere risultati straordinari in termini di crescita, redditività e valore», ha commentato Donnet.
Quali leve avete utilizzato per ottenere risultati simili visto lo scenario economico avverso?
«Nell'Auto abbiamo introdotto una tariffa unica per tutti i nostri agenti basata sul database integrato di Generali Italia, abbiamo poi ottimizzato le tariffe per aumentare la capacità di retention dei clienti e lanciato un nuovo prodotto pay per use lavorato sulle polizze black box. Infine, abbiamo lanciato una tariffa Genertel per gli aggregatori. Nel Vita abbiamo migliorato la qualità della raccolta con i premi unit linked praticamente quadruplicati anche grazie al lancio di due nuovi prodotti: Valore Futuro e BG StileLibero».
Riuscirete a mantenere questi importanti ritmi anche in futuro?
«Sono fiducioso che le azioni di integrazione in corso, lo sviluppo del business anche attraverso il lancio di nuove iniziative di prodotto e le attività di innovazione in programma, saranno in grado di farci vincere le prossime sfide e, in ultimo, di sostenere il trend anche nei prossimi mesi».
Come sosterrete il trend di crescita?
«Prima di tutto, ritengo che in Italia gli spazi siano potenzialmente enormi sia nel retail (solo il 23% delle famiglie, a esempio, ha una polizza danni diversa dalla Rc auto) sia nel mondo imprenditoriale. Ma al di là delle continue innovazioni di prodotto con cui Generali Italia si propone di conquistare simili spazi, confido nei benefici che otterremo sia sul fronte dell'integrazione sia su quello della digitalizzazione. Il solo programma di integrazione permetterà alla società di conseguire, entro fine anno, un risparmio lordo di circa l'8% sulla base di costi del 2012 che salirà 20% entro il 2016. Quanto alla digitalizzazione in corso, i benefici in termini di maggiore efficacia nelle vendite e diminuzione dei costi di back-office, sono decisamente promettenti anche per il prossimo futuro».
E a che punto è il piano di integrazione che cambierà volto al gruppo?
«Siamo in anticipo sui tempi di quello che a tutti gli effetti è il più grande programma di integrazione effettuato da parte di una compagni assicurativa. Abbiamo infatti già completato il 50% del programma con il 99% di agenzie che dispone ormai degli stessi sistemi informativi Auto, Vita e amministrativi, con lo stesso catalogo di prodotti. Entro il 2015 arriveremo al 95% e il definitivo completamento avverrà a metà 2016.
Per quella data il gruppo avrà completato una metamorfosi all'insegna della semplificazione: rimarranno solo tre brand (Generali, Genertel.it e Alleanza Assicurazioni) con una base di 80 prodotti, una sola piattaforma e un unico modello operativo, mentre la struttura organizzativa sarà concentrata in quattro centri di eccellenza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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