Nel savonese è stata smantellata un’organizzazione specializzata in nozze finte, organizzate per far aver ottenere a cittadini stranieri il permesso di soggiorno.
La retata, come si legge sul Secolo XIX, ha portato all’arresto di 15 persone, una decina di italiani e cinque stranieri. Tra questi: 5 sono in carcere, mentre gli altri 10 sono ai domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violazione della Bossi-Fini e induzione al falso ideologico. Le indagini sono estese anche ad altre regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria. Gli organizzatori dei finti matrimoni trovavano anche i testimoni degli sposi (poi finiti tra gli arrestati) e si occupavano della pratica in Comune.
L’inchiesta è nata da una donna che risultava bigama dato che si era prestata due volte al “giochetto”. Sotto sequestro è finita anche un’agenzia di viaggi di Albenga che risultava coinvolta nella truffa. I presunti organizzatori arrestati sono tutti stranieri, eccetto un italiano. Le spose si trovano i domiciliari, mentre i mariti stranieri sono stati denunciati. Le nozze fasulle sono state celebrate a Varazze, Borghetto, Carcare, Cairo, altare e Dego.
Gli interessati non dovevano far altro che pagare (di norma del costo di 10/12 mila euro) e a tutto il resto pensavano gli «amici» in Italia. Nel ‘pacchetto’ era compreso il costo del viaggio, la sposa (compiacente), le pubblicazioni e addirittura la cerimonia del matrimonio civile con tanto di testimoni, amici, parenti (ovviamente finti) e persino il fotografo.
Tutto questo garantiva il regolare ingresso in Italia dell’aspirante sposo e consentiva allo straniero di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno definitivo e perciò la libera circolazione non solo in Italia ma anche in tutta l’Unione europea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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