Nuovo studio su Adolf Hitler: "Morto nel 1945"

Adolf Hitler sarebbe morto nel 1945. Un nuovo studio sui denti dimostrerebbe la possibilità di datare la morte. Il mistero non è ancora risolto

Nuovo studio su Adolf Hitler: "Morto nel 1945"

Il "mistero" sulla morte di Adolf Hitler continua. Questa volta, però, qualcuno sembrerebbe aver trovato il modo di mettere la parola fine alle voci che danno il dittatore tedesco fuggiasco in Argentina (o comunque in qualche nazione sudamericana) poco prima della fine della seconda guerra mondiale.

La versione ufficiale, quella tradizionalmente ammessa come vera, riporta ancora il suicidio nel bunker berlinese poco prima dell'arrivo delle truppe sovietiche. Un atto finale compiuto assieme alla compagna Eva Braun. Tra i documenti della Cia rimasti segreti per anni, quelli che il presidente Donald Trump ha fatto declassificare di recente, ce n'è uno che ha attirato l'attenzione di qualche storico. Di sicuro quella di chi ritiene che Hitler, alla fine del conflitto, fosse ancora vivo.

Secondo delle voci riportate da un agente della Cia, nome in codice Cimleody-3, Hitler avrebbe vissuto in Colombia almeno fino agli anni 50'. Poi sarebbe andato in Argentina. Questo il testo del documento in questione: "Cimelody-3 è stato contattato il 29 settembre 1955 da un amico di fiducia che ha servito sotto il suo comando in Europa e che attualmente risiede a Maracaibo". "L'amico di Cimelody-3" - si trova scritto nel testo - "ha affermato che durante l’ultima parte del settembre 1955, Phillip Citroen, ex ufficiale delle SS, gli ha detto in via confidenziale che Adolph Hitler è ancora vivo. Citroen ha sostenuto di aver avuto un contatto con Hitler in Colombia durante un suo viaggio da Maracaibo verso quel Paese come impiegato della Knsm (Royal Dutch) Shipping Co. Ha poi sostenuto che Hitler ha lasciato la Colombia per l’Argentina introno a gennaio del 1955". I dubbi sulla sopravvivenza del dittatore, insomma, resterebbero tali.

Stando a quanto riportato da Dagospia, però, nuovi elementi scientifici potrebbero essere in grado di smentire, forse in modo definitivo, qualunque tesi "complottista" sulla fuga concordata o meno del dittatore. Un articolo pubblicato su una rivista medico-scientifica, European Journal of Internal Medicine, dimostrerebbe, attraverso un'analisi sui denti e altri resti presumibilmente appartenenti ad Adolf Hitler, che il dittatore è morto, a tutti gli effetti, nel 1945.

Lo studio è stato effettuato da alcuni medici legali francesi. Non sappiamo, tuttavia, se questi resti della dentatura siano davvero appartenuti al fondatore dell'ideologia nazista. Philippe Charlier, celebre medico-antropologo di livello internazionale non ha potuto analizzare a fondo il materiale. I resti erano conservati negli archivi di stato della Russia. Ai ritrovamenti, però, non sarebbero seguiti test del Dna. Quest'ultimo è l'aspetto che, più di tanti altri, ha complicato l'esito dello studio.

608px;">Qualche elemento emerso, però, sarebbe utile a confermare la datazione della morte di Hitler: il tartaro trovato nei denti (Hitler era un vegetariano), la presenza di qualche traccia che fa pensare a un problema allo stomaco (Hitler soffriva di "dolori cronici"), macchie di colore blu (riconducibili al cianuro e alle protesi) e la corrispondenza con le radiografie del despota originario di Branau. Non c'è ancora una certezza assoluto. Ci sono dei resti e una tesi che appare fondata. Tutto questo, però, potrebbe non bastare: servono test sul Dna dei ritrovamenti.

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