"Risonanza pulita. Oggi vinco io e vince il sacrificio di mia mamma": con queste parole Roberta Salvati ha annunciato la sua vittoria contro il cancro.
Roberta ha 30 anni ed è originaria di Foligno. Soltanto nove mesi fa la vita le sembrava un inferno, oggi tutto ha un altro sapore perché lei ha sconfitto definitivamente il linfonoma di Hodgkin. Il 20 ottobre 2015, dopo una serata al MecDonald's ha sentito una pallina sul collo, il giorno dopo è andata a farsi vedere da un medico. Poi la terribile scoperta: aveva il cancro.
"Sei una ragazza normale, nel pieno della vita. Hai 30 anni, hai appena trovato un lavoro meraviglioso, stai per laurearti. Poi stop: linfoma di Hodgkin - scrive Roberta su Facebook - Fino al 20 ottobre 2015, ero una ragazza normale come te, con le sue fragilità e i suoi sogni da realizzare. Poi un giorno sono entrata in ospedale per quella che credevo sarebbe stata una semplice ecografia al collo per una pallina comparsa il giorno prima e invece ecco l'incontro con l'ospite inatteso. Amate la vita. Io nonostante tutto la amo follemente. La amo pazzamente. E ho lottato per non perderla. La vita è unica e preziosa. La vita è oggi. Adesso. Io non rimando più nulla".
Roberta era malata e tutto le appariva come un incubo. Da quando ha scoperto del brutto male, ha iniziato a cercare su internet alcune informazioni sul linfonoma di Hodgkin, se c'erano persone malate come lei e da qui è nata l'idea di fare un blog-diario, "Daje Robs", dove raccontare agli utenti cosa stava passando.
Intervistata dall'Haffingtonpost, ha confessato che proprio tutte quelle persone che hanno iniziato a seguirla, a scriverle sono state la sua salvezza. Quando Roberta ha iniziato il primo ciclo di chemioterapia anche la sua bellissima madre si è ammalata e poco dopo è morta. L'incubo si è complicato ancora di più: suo padre, gli amici e il suo blog erano il suo ossigeno.
"Non voglio che la gente veda in quello che ci è successo solo una storia triste. Voglio che si senta spinta, motivata a vivere davvero" - ha spiegato all' Huffingtonpost. Oggi Roberta ha saputo che ha finalmente sconfitto il cancro. Ha vinto lei, ha vinto sua madre, hanno vinto tutti quelle persone che le sono state vicino.
"Oggi sono una persona diversa. Come dico sempre: sono nata due volte. Nella seconda parte della mia vita, ho imparato a non dare nulla per scontato. La sera prima che succedesse il tutto ero al McDonald's, ero tranquilla, spensierata: mai avrei pensato che il giorno dopo la mia vita sarebbe cambiata. Avevo trent'anni, avevo firmato il mio primo contratto di lavoro, mi sarei laureata qualche mese dopo, avevo in progetto una convivenza con il mio fidanzato. Pensavo di avere tanto tempo da passare ancora con mia madre, di certo non immaginavo di perderla di lì a breve. Ero in quel momento della vita in cui pensi: 'Adesso spicco il volo'. Io, invece, ho avuto un blocco. È successo. L'errore che facciamo sempre è quello di pensare che non può accadere a noi, che problemi di questo genere sono lontani. Quando capitano però, quando ti scontri con la morte, quando non solo la pensi, ma la vivi anche, la tua percezione della vita cambia: ti sembra preziosissima. Cambiano le tue priorità, i tuoi progetti e pensi: 'Perché devo passare mezzora arrabbiata quando, invece, potrei renderla più bella, più magica?'".
Roberta conclude l'intervista spendendo qualche parola per chi soffre di qualche brutto
male: "Non dovete vergognarvi. Confrontatevi con gli altri, accettate quanto prima il cancro e puntate dritto all'obiettivo della guarigione. Sempre con il sorriso. E se ce l'ho fatta io, può farcela chiunque".
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