Il terrorista di Berlino, Anis Amri, è stato in Italia. Ma non di passaggio: c'ha proprio vissuto da immigrato clandestino accolto a braccia aperte dall'Italia. Nella sua storia ci sono tutti i punti critici di un sistema di accoglienza dei migranti che non funziona e che rischia di mettere in pericolo l'Italia.
Andiamo con ordine. Amri è sbarcato nel 2011 a Lampedusa come circa 400mila persone in questi anni di emergenza immigrazione. È stato inserito nei centri di accoglienza e ha avuto un soggiorno turbolento: l'incendio del centro profughi, 4 anni in carcere tra Palermo e Catania, la radicalizzazione islamica, l'asilo negato, la mancata espulsione e infine l'attentato in Germania.
Dove sta l'inghippo? Proprio nella mancata espulsione dall'Italia di Anis. Fatto che l'ha trasformato in un cane sciolto invisibile alle forze dell'ordine. E non tanto perché nel suo caso ha portato alla morte di 12 persone schiacciate da un tir, ma perché il suo non è un episodio isolato. Infatti nei primi 10 mesi del 2016, delle 76.448 domande di asilo esaminate, solo il 19% (14.562) ha ottenuto una forma di protezione internazionale (status di rifugiato, 5%; protezione sussidiaria, 14%). Il 20% invece ha ricevuto "protezione umanitaria", un tipo di permesso di soggiorno tutto italiano della durata di un anno e che negli altri Paesi viene usato solo in via residuale. Infine, al 57% (43.898) è riservato netto diniego. A conti fatti, quindi, il 77% dei migranti non è tecnicamente un "rifugiato". Che fine fanno tutti questi clandestini? Non si sa (guarda il video).
I migranti fantasma
Nella maggior parte dei casi scompaiono. Il questore di Milano, Antonio De Iesu, ha infatti definito Anis "un fantasma". Quanti sono i migranti "fantasma" come lui? Innnzitutto, negli ultimi due anni ben 5.086 persone sono risultate irreperibili dalle Commissioni, cioè persone che dopo lo sbarco non si sono nemmeno presentate di fronte a chi esamina la loro richiesta di asilo. A questi vanno aggiunte le mancate espulsioni, ovvero migranti che non vengono rimpatriati perché costa troppo: il ministero parla di 33.422 individui nel biennio 2015-2016. Anis Amir era uno di questi. Doveva essere rimpatriato, ma la Tunisia ha rifiutato di accettarlo. Così gli è stato dato un foglio di via con l'obbligo di allontanarsi dallo Stato italiano. Perdendo, di fatto, le sue tracce.
Non ci sono però soltanto il 33mila potenziali "Anis". Le autorità italiane infatti non hanno informazioni precise sui cosiddetti "migranti ricorrenti", cioè coloro i quali dopo il rigetto della domanda d'asilo presentano ricorso in tribunale e lo perdono. In tre anni 99.618 richiedenti si sono visti negare la protezione internazionale e secondo la magistratura il 56% perde il ricorso. Dovrebbero abbandonare il Paese, ma non lo fanno. A conti fatti si tratta di 55mila persone cui viene dato un foglio di via nella speranza (vana) che si allontanino autonomamente.
Sommando le tre voci
(irreperibili, mancate espulsioni e migranti fantasma) si arriva così a 93mila clandestini di cui non abbiamo informazioni. Ovvero 93mila possibili minacce che non è escluso facciano la fine di Anis Amri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.