Cronache

Omicidio Enzo Fragalà, sei arresti: "Fu delitto di mafia"

Sei arresti a Palermo per l'omicidio del noto professionista ed ex deputato Enzo Fragalà. Il procuratore parla di omicidio legato alla mafia

Omicidio Enzo Fragalà, sei arresti: "Fu delitto di mafia"

Svolta a sorpresa nell'omicidio dell'avvocato Enzo Fragalà, ucciso nel febbraio 2010 nei pressi del Tribunale di Palermo. I Carabinieri di Palermo hanno arrestato sei persone con l'accusa dell'omicidio del noto professionista, ex deputato.

"E' stato un segnale all'intera classe forense", dice il Procuratore capo Francesco Lo Voi. Il gip ha riconosciuto ai sei arrestati anche l'aggravante mafiosa. "Un decisivo passo avanti riguardo alle indagini relative all'omicidio dell'avvocato Enzo Fragalà. Appena avuta l'opportunità di recuperare qualche nuovo spunto non ci siamo fermati perchè ritenevamo estremamente importante - come l'omicidio di un noto professionista - non potesse e non dovesse esserci una risposta giudiziaria adeguata. Tanto è vero che con questa nuova ordinanza vengono arrestati nuovamente tre dei soggetti già arrestati a cui si aggiungono altre tre persone non colpite dalla precedente ordinanza".

Si parla, nell'ordinanza odierna, di omicidio volontario aggravato dall'articolo 7 (cioè finalità dirette a rafforzare l'attività di Cosa nostra). "I mafiosi volevano dare un segnale a tutta l'avvocatura palermitana", spiega il procuratore".

"Fondamentale è stata l'avvio della collaborazione di Francesco Chiarello che aveva contribuito alla programmazione dell'azione contro Fragalà". È stata raccolta anche una confessione in diretta fatta da uno degli indagati mentre conversa con la moglie: "Dopo che è stata resa nota la collaborazione di Chiarello - ha detto Lo Voi - l'indagato dice: se questo parla io sono rovinato". "La causale dell'omicidio dell'avvocato Vincenzo Fragalà - ribadisce Lo Voi - è di matrice prettamente mafiosa e l'omicidio è un segnale all'intera classe forense".

L'ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto Francesco Arcuri, che pianificò la spedizione punitiva, Antonino Abbate, che ebbe funzioni di copertura del gruppo, Salvatore e Antonino Ingrassia, Paolo Cocco (porto' la mazza sul luogo del delitto) e Francesco Castronovo, il sicario che colpì il legale.

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