Cronache

Orge con minorenni e cocaina: la 'Villa Inferno' della Bologna bene

Festini con una 17enne. Nei guai otto professionisti, ai domiciliari un ex candidato della Lega. Le accuse sono di prostituzione minorile e spaccio

Orge con minorenni e cocaina: la 'Villa Inferno' della Bologna bene

Scoperto un giro di prostituzione minorile e cocaina nei quartieri della Bologna bene. Nei guai sono finiti otto professionisti, tra i quali conosciuti avvocati, politici e ristoratori. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Bologna Centro, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso.

Festini a base di sesso e cocaina con minorenni

Al centro una ragazzina 17enne, il cui racconto avrebbe portato a scoprire un giro di festini a base di sesso e droga. I festini, secondo quanto ricostruito dalla procura, si sarebbero svolti all’interno dell’abitazione di un imprenditore bolognese, chiamata "Villa Inferno". Gli incontri si sarebbero tenuti almeno da ottobre 2019 a febbraio di quest'anno, tutti a base di sesso e cocaina, con la partecipazione di minorenni. Otto i professionisti finiti nell’indagine, tutti di età compresa tra i 27 e i 49 anni. Le accuse, a vario titolo, sono di induzione alla prostituzione minorile, spaccio e produzione di pornografia minorile. Il gip Letizio Magliaro ha disposto per sette di loro misure cautelari. Per il proprietario della villa incriminata, il 49enne imprenditore edile Davide Bacci, è stato disposto il carcere. Domiciliari invece per il 27enne ex candidato della Lega Luca Cavazza, capo ultras della Virtus, e per Fabrizio Cresi, di anni 47. Per loro, entrambi incensurati, anche il divieto di comunicare con persone non conviventi. Per altri quattro indagati è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La denuncia della madre della 17enne

Tutto sarebbe partito dalla denuncia fatta dalla madre della 17enne. Lo scorso febbraio infatti, la donna si era rivolta ai carabinieri per denunciare la scomparsa della figlia che da diverse notti non rientrava a casa. Il giorno seguente la ragazza si era presentata ai militari raccontando di essere stata in vari luoghi insieme a una sua amica, anche lei minorenne. Ha inoltre raccontato che entrambe avevano “assunto cospicue dosi di cocaina a casa di vari conoscenti”. La giovane avrebbe anche ricevuto 300 euro a prestazione sessuale, oltre a droga.

Qualche giorno dopo, a marzo, i carabinieri, chiamati dalla mamma della 17enne, erano intervenuti perché la minorenne era rientrata a casa sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, dopo che per giorni non aveva dato notizie. La 17enne, dopo che aveva anche aggredito la madre che le aveva requisito il cellulare, era stata ricoverata nel reparto di Psichiatria. Ovviamente, a quel punto è stato controllato il cellulare della ragazza e gli investigatori hanno trovato chat, messaggini e foto che facevano ben capire cosa era avvenuto nei mesi precedenti. All’interno del telefonino anche video in cui la giovane faceva sesso con un gruppo di uomini molto più grandi di lei.

Trema la Bologna bene

La minorenne ha quindi raccontato: “A ottobre Luca Cavazza, che ho conosciuto al Paladozza nell’ambiente della Virtus, mi ha convinta a seguirlo a casa di alcuni tifosi per una festa”. Cavazza avrebbe anche detto alla ragazzina che il proprietario della villa, il Bacci, avrebbe offerto loro della coca. La minorenne sarebbe stata filmata mentre faceva sesso con un’altra ragazza e poi in sauna avrebbe consumato anche con Bacci. La 17enne ha poi spiegato che non si sarebbe potuta negare a lui, visto che la casa era sua e aveva anche avuto parecchia cocaina gratuitamente.

La ragazzina ha raccontato inoltre di aver conosciuto anche altri uomini durante i festini e, con alcuni dei quali, avrebbe iniziato una frequentazione assidua. Ogni volta avrebbe ricevuto in cambio droga o contanti, “per andarmi a fare le unghie”. Con Fabrizio Cresi, nonostante la cocaina fornita dall’uomo, non vi sarebbe stato un rapporto completo, ma “solo” palpeggiamenti e toccamenti. Il giudice per le indagini preliminari ha scritto che sussistono le accuse di prostituzione minorile e cessione di cocaina a minore.

Chi sono i protagonisti

I protagonisti di questa terribile vicenda sono tutti professinonisti. Tra loro un imprenditore, un agente immobiliare con legami politici, un avvocato e un ristorantore. I festini si svolgevano nelle loro ville e in appartamenti siti sulle colline bolognesi. Davide Bacci, il proprietario di Villa Inferno, a Pianoro, è il titolare di una impresa edile. Luca Cavazza è invece un agente immobiliare, ultras della Virtus, con le mani in pasta anche in politica: più volte avrebbe cercato di essere eletto con la Lega, dopo aver iniziato in Forza Italia. Sarebbe stato lui a incuriosire la 17enne e a convincerla a partecipare al primo festino. Si trova adesso ai domiciliari, con l’accusa di induzione alla prostituzione di minore e spaccio lieve.

La ragazzina ha accusato anche un avvocato 45enne del Foro di Bologna, “si forniva di coca da alcuni clienti che difendeva”. Il noto ristoratore si è invece presentato da solo alla ragazza, parlando del noto locale di cui era socio. Con lui “ho avuto una relazione piacevole. Sono stata anche a casa sua” ha raccontato la minorenne. Secondo quanto emerso dalle indagini, il suo ruolo era soprattutto quello di consumatore, sia della sostanza stupefacente, che delle prestazioni sessuali. Per lui quindi nessuna accusa di induzione alla prostituzione minorile.

Tra Bacci e Cavazza ci sarebbe stato un accordo orale: “Uno si sarebbe prodigato a reclutare e il secondo a organizzare e consumare festini, atti sessuali con prostitute anche minorenni ai propri ospiti”.

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