Otite curata con l'omeopatia, muore un bimbo di 7 anni

Dichiarato "clinicamente morto" il piccolo Francesco, in coma dal 2 maggio per un'infezione non curata con antibiotici

Otite curata con l'omeopatia, muore un bimbo di 7 anni

È stato dichiarato clinicamente morto il piccolo Francesco, il bambino di sette anni ricoverato all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona e in coma da giorni dopo che i genitori lo avevano curato l'orite con farmaci omeopatici e non con antibiotici

Il bimbo, originario di Cagli (Pesaro), era seguito da un medico omeopata da tre anni. Lo scorso 24 maggio è arrivato già in gravi condizioni in ospedale e ricoverato nel reparto di Rianimazione. Il caso è stato segnalato "d'ufficio" alla procura d'Ancona e a quella dei minori. Questa mattina, spiegano i medici, "il suo quadro clinico si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi", ma restava il coma irreversibile. "Effettuato un nuovo controllo elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, è stata contattata la direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l'accertamento della morte cerebrale".

I genitori del piccolo hanno deciso di donare gli organi. "Nel momento piu brutto della loro vita vogliono dare una speranza ad altri pazienti, aiutandoli a salvare le loro vite", dice Francesca De Pace, responsabile regionale Marche per i trapianti, "E per questo li ringraziamo".

Il medico omeopata che aveva in cura mio nipote da 15 giorni, ha spaventato mia figlia e il marito; entrambi erano come paralizzati dalla paura. Per questo hanno aspettato prima di ricoverarlo in ospedale ad Urbino", dice al Resto del Carlino il nonno del bimbo, "Mia figlia e mio genero si fidavano di lui, perché anche in passato aveva già curato il piccolo con gli stessi metodi.

Ma stavolta non avrebbero dovuto farlo, perché nonostante il peggioramento delle condizioni negli ultimi giorni, le febbri alte, due visite in studio e un video realizzato quando stavo entrando in coma, il dottor Mecozzi, che tra l'altro li ha costretti a scegliere tra il pediatra e lui, l'ha scoraggiata dal portare il bambino in ospedale. E quando l'ha fatto era troppo tardi. Ora voglio che paghi".

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