Coronavirus

Otranto, ciclista si tuffa in mare per evitare la multa

Gli agenti di polizia gli hanno chiesto più volte di uscire dall'acqua per l'identificazione, ma lui ha risposto "Non ho fatto niente di male"

Otranto, ciclista si tuffa in mare per evitare la multa

Probabilmente voleva approfittare della giornata di sole, un ciclista, pur sapendo di violare le disposizioni del decreto "Io resto a casa". Così, dinanzi ad una pattuglia di polizia incontrata lungo il tragitto, l'uomo ha cercato di cambiare strada. Si fa per dire, perché l'incauto ciclista ha preferito tuffarsi in mare con la sua bicicletta per evitare i controlli delle forze dell'ordine.

Il fatto è accaduto a Otranto, un Comune in provincia di Lecce, in Puglia. La scena è stata filmata ed il video è diventato virale sul web. L'uomo, come si vede dalle immagini, nonostante le basse temperature, ha iniziato a camminare in acqua, tutto vestito. Più volte gli agenti di polizia gli hanno chiesto di uscire dal mare, come si sente nel video. Ma lui ha sempre risposto "Non ho fatto niente di male". Ma di questi tempi anche una ciclopasseggiata è motivo di denuncia, purtroppo. Ma è l'unico modo, seppur estremo, di evitare il contagio da Coronavirus. Il ciclista, infatti, è stato non solo denunciato, ma ora dovrà anche pagare una multa di 400 euro.

Eppure chi va in bicicletta conosce bene il regolamento in vigore. Come si legge sul sito "bicidastrada.it", nel decreto del presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, si legge "Non è giustificato l’utilizzo del mezzo per diletto o per allenamento oltre i confini del proprio territorio di domicilio, abitazione o residenza". A farlo sapere è il ministero della salute sotto la domanda "Posso uscire in bicicletta?".

Nello specifico, come si legge sul sito del ministero: "L’utilizzo della bicicletta, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, è soggetto alle misure restrittive del DPCM del 9 marzo 2020". E, ancora, "in caso di sportivi, professionisti o non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, sono utilizzabili gli impianti sportivi a porte chiuse per le sedute di allenamento. È consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico.".

Di sicuro, ora, il ciclista di Otranto avrà imparato la lezione. Certo, gli è costata una multa ed una denuncia. Ci sono dei modi alternativi per allenarsi in bicicletta, ma in casa.

Come si legge sul sito di "rtl", infatti, la strada può essere sostituita dal salotto e la bicicletta dalla cyclette.

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