Pacchi di Natale

Pacchi di Natale

Sotto l'albero del governo non ci sono strenne natalizie, ma pacchi nel significato milanese della parola: pacco, paccare, tirare pacchi, in altre parole fregature. Quella più grossa è l'approvazione definitiva della manovra finanziaria che comporta un sensibile aumento della pressione media fiscale. Poi ci sono la riapertura dei porti alle navi delle Ong cariche di immigrati e la proroga dell'ospitalità per ventimila che avevano perso il diritto di rimanere in Italia per mancanza di requisiti. Ci sono le macerie lasciate dal reddito di cittadinanza e fa un certo effetto anche la diluizione dei debiti della Regione Sicilia nonostante i noti e accertati sperperi a norma di legge fatti in nome dell'autonomia. Non manca la svolta giustizialista sul fisco e sui processi infiniti.

Ma il pacco più inquietante è quello che contiene il tentativo di andare avanti con questo governo anche per tutto il 2020. Anzi, il pacco è il governo stesso, figlio della paccata che M5s e Pd ci hanno tirato a settembre quando, caduto il precedente esecutivo, hanno messo in piedi questa innaturale maggioranza per impedirci di andare a votare.

E così ci ritroviamo con questo blasfemo presepe giallo-rosso: Zingaretti, Renzi e l'asinello Di Maio che vegliano adoranti sul presunto messia Giuseppe Conte, Landini che porta regali manco fosse uno dei Re Magi e le Sardine che come i pastorelli presidiano la grotta. Manca la stella cometa, quella che indica la rotta. E in effetti questo governo non si capisce da dove arrivi né dove voglia andare. Per sapere se cadrà o no, non serve affidarsi alla logica della politica perché di logico c'è davvero ben poco. Credo che ci si azzecchi di più a consultare l'oroscopo o Frate Indovino. A suo svantaggio c'è che a sperare e tifare per la sua durata ci sono presunti esperti che in quanto a previsioni non ne hanno mai azzeccata una.

Chi può si goda queste festività, temo che il 2020, stante le cose, non sarà un «anno bellissimo», neppure Conte ha avuto il coraggio di ripetere la sciagurata previsione dello scorso anno.

Per fortuna gli italiani in qualche modo si arrangiano sempre a prescindere da chi li governa. E proprio a loro faccio gli auguri di un sereno Natale. Noi, come tutti, stacchiamo due giorni, ci rivediamo in edicola venerdì 27.

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