La pace non sempre piace. Specialmente quando c'è di mezzo Donald Trump. Lasciate stare tesi e antitesi, giudizi e pregiudizi, premi Nobel e comportamenti a tratti ignobili. Chiudiamo nei cassetti le sgrammaticature del presidente più impolitico della storia degli Stati Uniti e valutiamo i fatti, ché al tribunale della storia conteranno più quelli che le gaffe. Proviamo a fare un ragionamento pragmatico. Perché, stando a oggi, quel "matto" del presidente americano sembra essere l'unico ad aver aperto quantomeno uno spiraglio di pace sul conflitto russo-ucraino. Dopo più di 1.370 giorni di guerra, svariate centinaia di migliaia di morti e feriti, per la prima volta si parla di far tacere le armi. Ed è lo stesso "matto" che, non più tardi di un mese fa, ha messo in piedi il tavolo di trattativa per la tregua in Medioriente. Siamo lontani dalle otto pacificazioni sciorinate da The Donald con il suo pallottoliere dopato ma, scusate se è poco, sono due traguardi a dir poco clamorosi. Sono tregue ancora sbilenche e mercanteggiate con metodi discutibili? Assolutamente sì, ma crediamo che la strada che porta alla pace possa garantire un salvacondotto per chi non rispetta le regole del galateo diplomatico. Però per qualcuno, queste paci non sono abbastanza paci: non meritano le aperture entusiastiche di siti, giornali e telegiornali, non smuovono le masse. Avete per caso letto le congratulazioni della sinistra (assolutamente anti-bellicista) per il tentativo di tregua proposto da Trump e accettato da Zelensky? Avete intercettato i post di felicitazioni di cantanti engagé, attori e influencer vari? Avete per caso visto il popolo dei pacifisti, che da mesi invade con violenza i centri delle nostre città, intonare peana per i grandi successi dei fiori che saranno infilati nei cannoni? No, non li avete sentiti perché nessuno li ha fatti.
La pace, se viene da destra, non piace alla sinistra. La stessa sinistra planetaria che, ormai da anni, va in giro definendo e squalificando Trump come un pazzo. Beh, se tutti i pazzi sono come lui, allora conviene spalancare le porte delle cliniche psichiatriche.