Il padre di Touil: "Mio figlio è caduto in una trappola"

Intanto da Tunisi gli investigatori confermano: "Touil sapeva dell'assalto al Bardo e ha aiutato i terroristi". Il ragazzo nega: "Io non c'entro nulla con questa storia"

Il padre di Touil: "Mio figlio è caduto in una trappola"

"È caduto in una trappola". Abdallah, 51 anni, muratore, è il padre di Abdel Majid Touil. L'uomo parla del figlio e prova a raccontare la sua versione dei fatti su quelle accuse di terrorismo che sono piovute sulla testa del ragazzo. Il padre avanza l'ipotesi che Abdel sia cascato in una trappola e la scia spazio a qualche dubbio sulla posizione del figlio: "Abdel è partito con pochi soldi per raggiungere l’Italia, si è fidato delle persone sbagliate. Magari ha venduto il passaporto a chi non doveva,
senza immaginare le conseguenze o sottovalutandole.Qualcuno potrebbe aver preso la sua identità per partecipare all’attentato con un falso nome.È stata una trappola". Insomma il giallo sul passaporto di Abdel Majid prosegue e suo padre comincia a credere che forse è proprio su quel documento la chiave della vicenda.

Da Tunisi gli investigatori si dicono certi del coinvolgimento di Touil nell'attentato al Bardo, ma dimostrare che quel passaporto sia finito in mani sbagliate per caso o volontariamente non sarà facile. Il padre di Touil prosegue, in un'intervista al Corriere e parla del figlio: "Si era stancato di non avere denaro. Da noi, d’estate — dice il padre — tornano gli emigranti per le vacanze. Li riconosci subito, arrivano con grosse macchine. Soffriva questa situazione e voleva provare a cambiarla". Infine parla del rapporto con la fede del figlio: "Cos’altro vuole sapere? Sì, a Sidi Jaber frequentava la moschea per pregare, ma alla pari degli altri. Quanto a Tunisi — dice il papà — la ignorava. Mio figlio non aveva mai viaggiato in aereo, non si è mai mosso.

Se ha scelto di andarsene, lo ripeto, è stato per i soldi. Il sogno era guadagnare, tornare in Marocco, trovare una fidanzata, sposarsi e aprire un negozio. Abdel Majid è andato a scuola ed è giusto che non si accontenti di una vita come la mia".

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