Coronavirus

"Pago, vado dove non c’è virus". I "Paesi rifugio" di chi ha i soldi

Il business della compravendita di residenze e cittadinanze ha avuto un netto incremento proprio durante i primi mesi dell'anno in corso ed è in continua crescita

"Pago, vado dove non c’è virus". I "Paesi rifugio" di chi ha i soldi

La pandemia scatenata dal Coronavirus ha accellerato un processo che già di recente aveva avuto una discreta diffusione a livello mondiale, anche se soprattutto tra le fasce di reddito particolarmente elevate, vale a dire la compravendita di cittadinanze e passaporti stranieri.

Una scelta che comporta un esborso considerevole, in particolar modo verso alcune mete privilegiate il cui valore si incrementa notevolmente laddove sia certificata un'assistenza sanitaria di alto livello. Consci di quanto accaduto nel periodo di maggiore diffusione del virus e preoccupati che una recrudescenza dello stesso possa presentarsi nei mesi a seguire, sono numerosi i facoltosi di tutto il mondo a programmare una soluzione alternativa, più comoda e privilegiata, spostandosi verso mete baciate dal sole e magari anche meno colpite durante la prima ondata del Covid-19.

A rivelare alcuni dati dell'esplosione di questo nuovo tipo di business è la "Henley & Partners", società di consulenza cittadina e residenza globale con sede a Londra che opera coi governi per studiare dei programmi di investimento basati proprio sullo studio dei vantaggi economici derivanti da una accurata politica di immigrazione. Si parla di un netto incremento, superiore al 42%, del numero di individui che hanno inoltrato domande per poter contrattare e ottenere una nuova nazionalità: un'impennata che si è registrata in particolar modo proprio nei primi mesi dell'anno in corso.

"Adesso il desiderio di accaparrarsi il passaporto di un altro stato è dettato non più dal potersi muovere liberamente per una vacanza da sogno o per un viaggio di lavoro, ma da una visione di vita globale che comprende anche trovarsi un posto che assicuri una buona assistenza sanitaria", sottolinea il presidente della "Henley & Partners" Christian Kalin, come riportato da Dagospia. Di certo la diffusione del virus nel mondo ha dato una spinta importante in tal senso. "Vogliamo sapere che esiste un posto sicuro, con buoni servizi sanitari a cui tutta la famiglia può rivolgersi in breve tempo, se necessario. Solo la cittadinanza può garantirlo": queste le parole di uno di coloro che si sono affidati alla società, un multimilionario proprio di nazionalità italiana intervistato dalla rivista di lusso americana Robb Report.

Tra le mete più ambite Cipro, Malta, Austria, Svizzera, Portogallo, Montenegro, ma anche Australia, Antigua, Vanuatu, Tuvalu e Saint Kitts and Navis. Per ottenere residenza e cittadinanza, quindi anche assistenza medica, è necessario effettuare degli investimenti in loco o versare direttamente denaro nelle casse del paese scelto. Si va dai circa 100mila dollari cadauno nei paesi dei Caraibi, fino ad arrivare ai ben 7 milioni previsti per chi vuole spostarsi in Austria. Il presidente della "Henley & Partners" spiega che questa compravendita sia in alcuni casi estremamente necessaria per alcuni dei paesi coinvolti, colpiti pesantemente dalle conseguenze del virus. "Prendi Antigua. Dipende dal turismo e ora non ce n'è e non ci sarà per un po' di tempo", racconta Kalin.

"Ha bisogno di nuovi fondi come quelli che derivano dagli investimenti per la cittadinanza", conclude.

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