I residenti della palazzina crollata a Roma in zona Ponte Milvio lo scorso 23 settembre sono sul piede di guerra. "Ci sentiamo abbandonati. Stiamo lavorando da soli con la magistratura. Mentre il Comune se ne lava le mani, si sta disniteressando della questione", ha detto a Giornalettismo.it, Riccardo Giovannini, proprietario di un appartamento vicino, attaccando il sindaco Virginia Raggi che intende far rientrare il crollo del palazzo in via della Farnesina tra i finanziamenti dedicati ai Comuni colpiti dal terremoto nel Centro Italia anche se non ha nulla a che vedere con il sisma che ha colpito Amatrice o Norcia. "Noi vogliamo solo che sia applicata la legge italiana che prevede in casi come questo l’intervento della pubblica autorità. Mentre al momento tutto è a carico degli abitanti, compresa la demolizione", ha spiegato ancora Giovanni che oggi, insieme ad altri proprietari di case inagibili, ha contestato il primo cittadino di Roma in quanto, al momento, la loro assistenza alloggiativa pubblica sta per scadere e così 32 persone rischiano di trovarsi in mezzo a una strada.
"Mancano le condizioni per accedere ai finanziamenti statali – ha spiegato Raggi – che sono disciplinati con il decreto ministeriale del 22 luglio 2016 dal titolo ‘finanziamenti per demolizione e rimozione immobili in aree soggette’ ne deriva pertanto la necessita’ di trovare un intervento normativo, che potrebbe collocarsi nella conversione dei decreti legge relativi ai recenti eventi sismici che hanno colpito il centro Italia, Lazio, Marche e Abruzzo".
"Le attuali disposizioni normative – ha concluso – prevedono interventi a favore dei residenti nei Comuni in cui si sono determinati danni diffusi e in cui potrebbe comprendersi anche il territorio di Roma, qualora la città venisse inclusa nell’elenco redatto dal commissario straordinario per l’emergenza terremoto. L’amministrazione sta già interessando le competenti autorità di governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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