Il Papa: "Mi piacerebbe andare a Pechino, io amo la Cina"
27 Novembre 2019 - 14:54Il Papa, tornando a Roma dal suo viaggio in Asia, ha parlato della Cina e della situazione di Hong Kong. Nessun sostegno ai manifestanti
Papa Francesco ama la Cina. Una delle dichiarazioni che il Santo Padre ha rilasciato sul volo di ritorno dalla visita apostolica in Giappone e Thailandia riguarda la visione che il vescovo di Roma ha della Repubblica popolare asiatica. E "amo la Cina" è l'espressione che il pontefice argentino ha scelto di utilizzare. Il Vaticano, grazie a questo pontificato, ha normalizzato i rapporti con il "dragone". L'accordo provvisorio per la nomina dei vescovi - quello che verrà verificato nel corso del prossimo anno - ha consentito a Jorge Mario Bergoglio di essere riconosciuto quale autorità religiosa, di istituire nuove diocesi e di nominare - appunto - i presuli cinesi, mediante una sorta di accordo preventivo con le autorità laiche. Il cardinale di Hong Kong Zen è molto preoccupato per i contenuti e per gli effetti di quel patto. Ma la "Chiesa in uscita" di Papa Francesco prosegue nella sua marcia, che è anche finalizzata al dialogo con il colosso geopolitico asiatico.
Stando a quanto riportato da Avvenire, l'ex arcivescovo di Buenos Aires non ha affatto escluso che, nel corso dei prossimi anni, egli possa toccare il suolo cinese: "Mi piacerebbe andare a Pechino, io amo la Cina". E il viaggio in Giappone e Thailandia può essere considerato un preambolo di questa intenzione papale. Sappiamo però come la situazione ad Hong Kong stia interessando, e molto, le cronache per via delle proteste continuative messe in campo dalle giovani generazioni. Jorge Mario Bergoglio, imbeccato dai giornalisti presenti sull'aereo di ritorno verso Roma, ha esposto la sua disamina: "Cosa fa la Santa Sede con questo? Chiama al dialogo, alla pace. Ma non è solo Hong Kong. Sono varie situazioni con dei problemi che io in questo momento non sono capace di valutare. Io rispetto la pace e chiedo la pace per tutti questi Paesi che hanno dei problemi". Papa Francesco, insomma, è un sostenitore della pace pace. Ma non intende sentenziare sulla situazione persistente nella regione autonoma di Hong Kong. Non c'è - com'era prevedibile - sostengno incondizionato alla rivolta. Il Santo Padre, citando anche altre vicissitudini geopolitiche a rischio, come quella venezuelana, si è limitato ad asserire di non poter giudicare.
Nel corso del 2020, comunque sia, Jorge Mario Bergoglio potrebbe recarsi nella Repubblica popolare cinese. E questa è già una notizia.
Restano in ballo, però, anche le visite apostolica in Russia e in Argentina, che sono altri due mete storiche che il Papa regnante sembra aver intenzione di visitare.