Parenti stretti

Campo largo e parenti stretti, la vicenda a voler fare i populisti, e facciamolo - dimostra alcune cose

Parenti stretti
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In verità non dovrebbe dirlo uno che appartiene alla categoria giornalistica, l'unica dove il nepotismo è più feroce che nella politica, ma ciò che è successo in Campania - l'accordo all'interno del centrosinistra in base a cui Elly Schlein ottiene il via libera alla candidatura di Fico a governatore da parte di De Luca padre, il quale in cambio ottiene per De Luca figlio la concessione della Segreteria regionale del Pd - ci riconcilia con l'idea che almeno alcune delle care vecchie tradizioni italiche riescano a sopravvivere in un mondo in cui tutto cambia. E in questo senso i più conservatori sono i progressisti.

Area semantica della parola "accordo". Inciucio. Feudalesimo. Clientelismo. Ereditarietà. Scambio di favori. Vergogna. Porcata. "E allora Berlusconi?!".

Campo largo e parenti stretti, la vicenda a voler fare i populisti, e facciamolo - dimostra alcune cose. Che la Campania non appartiene ai campani ma a una dinastia: un De Luca è per sempre. Che l'importante in politica non è governare, magari bene; ma vincere, anche male. Che tutti in Italia tengono famiglia (si sa), ma chissà perché i politici ne tengono sempre una allargata. Che don Vincenzo De Luca è l'ultimo vero democristiano del XXI secolo, altro che Pippo Baudo. E che la politica vive di compromessi, sì; ma muore di ricatti.

E per il resto, di

fronte a questo spregevole atto di maschilismo familiare, ci aspettiamo che ora da Sinistra si alzi - indignato e stentoreo - il grido d'accusa contro il grande male del nostro tempo (a parte il fascismo). "Patriarcato!".

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