Da Parigi a Roma tassisti in piazza contro Uber

Sciopero a Roma, Napoli e Firenze. A Parigi grande mobilitazione internazionale contro la multinazionale americana

Da Parigi a Roma tassisti in piazza contro Uber

Va di scena lo "sciopero anti Uber", con i tassisti che manifestano in diverse città d'Italia in concomitanza con la protesta dei colleghi europei che si sono riuniti a Parigi. La protesta punta il dito contro "l’abusivismo nel settore" e la multinazionale americana. Nel mirino anche la politica, con alcuni emendamenti in discussione da oggi in commissione al Senato. A Roma i tassisti, riuniti in piazza Santi Apostoli, hanno appeso uno striscione con la scritta "Questo è l’inizio, continua la battaglia". Mobilitazioni anche a Torino, Firenze, Napoli e diverse altre città.

A Parigi si svolge l’assemblea dei delegati sindacali di tutta Europa. A dare man forte ai francesi anche una folta delegazione di tassisti italiani. "I tassisti europei - annuncia Giovanni Maggiolo di Unica Filt Cgil - a Parigi si stanno unendo nello sciopero e questi sono i primi passi di un’azione internazionale che toccherà anche l’Italia contro la multinazionale americana Uber che fornisce servizi di trasporto senza licenze e senza rispettare le caratteristiche tipiche del servizio pubblico". "Se si lascia che questo sistema di trasporto prenda piede - prosegue Maggiolo riferendosi a Uber - si perderanno le tutele che sono state imposte a chi fornisce il servizio taxi a favore dell’utenza. Tariffe certe e non modificabili, autisti professionali, auto sicure e assicurate non potranno più essere disponibili. Non si tratta solo di difendere posti di lavoro ma di rifiutare l’ ’uberizzazionè dell’economia. Permettere che una multinazionale americana non paghi le tasse e nemmeno i contributi ai lavoratori, significa permettere che in futuro lo Stato non abbia soldi per fornire servizi ai cittadini".

Da Roma sono arrivati anche i sindacalisti che fanno riferimento all’Associazione tutela legale Taxi: "Si sta creando un’alleanza a livello europeo tra tutti i colleghi che vogliono difendere gli interessi dei tassisti e delle loro famiglie, 50.000 circa in Italia - spiega Riccardo Cacchione, dell’associazione e di Usb taxi - vogliamo unire ancor di più quello che viceversa le società di capitali vogliono distruggere, un lavoro dignitoso e il servizio pubblico. Riteniamo fondamentale far capire all’utenza sia nazionale che europea, l’importanza del servizio pubblico e come questo sia l’unico elemento che la possa tutelare, contro l’azione che le multinazionali e le società di capitali vogliono sviluppare, al fine di incrementare sempre più i loro profitti".

Alessandro Genovese, Ugl taxi e presidente dell’Associazione tutela legale taxi: "Siamo convinti che bisogna impegnarsi a partire dai nostri paesi per dimostrare l’importanza dell’unità dei lavoratori di fronte a chi vorrebbe dividerci. Vorremmo essere in collegamento da queste città per dimostrare che la lotta che portiamo avanti al di là di alcune specifiche territoriali, è la stessa in tutta Europa. E che contro il nemico comune, ci sarà una lotta comune. Ci sono ormai relazioni stabili tra le realtà sindacali a livello europeo e si arriverà presto a mobilitazioni davanti all’Unione Europea a Bruxelles". Per Giovanni Maggiolo di Unica Filt Cgil "l’attività di lobby di Uber si è concretizzata anche in Italia con una serie di emendamenti al ddl Concorrenza attualmente all’esame del Senato. Questi sono la riproposizione degli emendamenti già bocciati alla Camera nell’esame della stessa legge qualche mese fa e puntano ancora una volta alla distruzione del servizio pubblico taxi così come conosciuto nel mondo.

Con le nuove regole salterebbero le garanzie di tariffe amministrate e gli obblighi di servizio. Anche in Italia - conclude - qualora non fossero ritirati questi emendamenti già in Commissione, non resterebbe che organizzare uno sciopero totale del comparto a difesa dei lavoratori e degli utenti".

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