Cronache

Parla il partner del prete gay: "Siamo liberi dalla vergogna"

Eduard Planas difende monsignor Charamsa: "Si è liberato dalla oppressiva vergogna di non essere una persona eterosessuale"

Parla il partner del prete gay: "Siamo liberi dalla vergogna"

Venerdì scorso Eduard Planas, 44enne partener di Krzysztof Charamsa, il teologo polacco che dopo il coming out è stato allontanato dal Vaticano. "È un cambiamento enorme, per lui e anche per me, ma non sono spaventato - racconta al Corriere della Sera - sorpreso sì, da quando ho visto l’enorme attrazione verso gli altri che esercita". La campagna pubblicitaria pro unioni omosessuali è già iniziata. E, mentre il Sinodo della famiglia apre i battenti, il cardinal Walter Kasper, tra i più vicini a Papa Bergoglio, cerca di trovare una mediazione. Per il porporato tedesco "gay si nasce" e per questo la Chiesa deve affrontare la questione con una nuova pastorale. Poi aggiunge: "Possono contribuire alla vita della Chiesa con i loro doni".

"Quando sabato ha cominciato a parlare, ho sentito nella sala come un’aura, una tensione spirituale - racconta Planas - le sue parole entravano nel cuore della gente". E aggiunge: "Il passaggio più duro per Krzysztof e per me che gli ero vicino è stato liberarsi dalla oppressiva vergogna di non essere una persona eterosessuale". Qui Charamsa lo interrompe e cerca di spiegare: "Questo l’ho imparato da te... E sono convinto che è un passaggio profondamente cristiano, perché riflette la nostra verità e ci permette finalmente di dedicare il cuore libero da complessi e sensi di colpa a Dio e agli altri".

"Ho visto in questi giorni le cose per cui lo amo - insiste Planas ai microfoni del Corriere della Sera - io sono una persona normale, che ha incontrato una persona molto speciale". Ma Charamsa prova a puntualizzare: "Non è vero che non sei speciale". E a quel punto Planas si corregge: "Allora diciamo così: siamo complementari e grazie a questo vediamo il mondo in modo più completo". Ieri i due hanno seguito papa Francesco. "È stato un conforto: in ogni omelia il Santo Padre ci ha abituato a lasciarci una parola forte, che è comprensibile a tutti e non diretta solo a pochi eletti: va al cuore e scuote la coscienza - afferma Charamsa - oggi mi sento ancora più parte della Chiesa, l’ho scritto a mia madre: amo la Chiesa più di due giorni fa. Non ne sono uscito, ho solo perso il lavoro in un ufficio".

Monsignor Charamsa, sospeso dal Vaticano dai suoi incarichi, si appresterebbe a lasciare l’Italia. "Non voglio suscitare altro clamore - dice Charamsa, secondo quanto riporta il sito di Tgcom -, spero solo che il Sinodo si confronti sulla questione dei credenti gay e delle loro famiglie.

Lascerò il convento romano dove vivo, prenderò tutto quello che riesco a fare nelle due valigie che possiedo, e poi partirò per Barcellona, ho già il biglietto".

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