Parma, tenta di entrare in Svizzera con 50mila euro nei calzini e orologi di lusso nascosti: fermato 73enne

Dopo le indagini delle fiamme gialle, la procura di Parma ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di sequestro di conti correnti, beni mobili e immobili. Avrebbe evaso migliaia di euro

Parma, tenta di entrare in Svizzera con 50mila euro nei calzini e orologi di lusso nascosti: fermato 73enne

Per passare in sicurezza il confine con la Svizzera avrebbe nascosto diversi di orologi di lusso e 50mila euro, in contanti, nei calzini. Ma al controllo doganale, la guardia di Finanza, in servizio di polizia valutaria, avrebbe trovato tutto. Secondo quanto riportato da Parma Today, un imprenditore 73enne è stato fermato, in seguito ad alcune verifiche e alle indagini delle fiamme gialle.

La disposizione del giudice

Così, il giudice per le indagini preliminari della procura della Repubblica di Parma ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di sequestro di conti correnti, beni mobili e immobili, per un valore di tre milioni e 200mila euro, per i reati di dichiarazione e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In base a quanto ricostruito, l'imprenditore parmigiano, attivo nel settore del commercio di orologi di lusso, tra cui Rolex, Cartier, Tudor, Panarei e Audermar-Piguet, è stato fermato dai finanzieri della polizia valutaria al confine italo-svizzero.

La scoperta

La successiva attività di polizia giudiziaria, svolta dal gruppo della guardia di Finanza di Parma, ha permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento attraverso il quale, secondo l'accusa, l'imprenditore era riuscito a nascondere circa 14 milioni di euro, dal 2013 al 2018, evadendo così il fisco italiano per tre milioni e 200mila euro. Il 73enne, dalla città emiliana, riusciva a muoversi su tutto il territorio nazionale per commerciare orologi di lusso, ma agiva formalmente con una società con sede a Londra, attraverso la quale comprava gli orologi di lusso nuovi, provenienti da rivenditori italiani, concessionari ufficiali delle marche più note del settore.

La dinamica fraudolenta

In base a quanto ricostruito, gli orologi, che non sono mai stati trasportati nel Regno Unito, venivano rivenduti a gioiellerie in Italia come beni usati. Questo meccanismo, secondo l'accusa, avrebbe provocato un illecito risparmio fiscale. In questo modo, l'imprenditore riusciva a mettere sul mercato, a prezzi altamente concorrenziali, orologi di lusso molto pregiati e dall'importante valore commerciale.

Le verifiche e la denuncia

Le indagini hanno permesso di verificare che la società di Londra era, in realtà, un'azienda esterovestita, cioè una società fittiziamente all'estero ma, di fatto, residente nel territorio nazionale. Lo scopo, sempre secondo l'accusa, sarebbe stato di avvalersi di un regime fiscale molto più vantaggioso.

L'imprenditore è stato quindi denunciato per il reato di omessa dichiarazione finalizzata all'evasione dell'imposta su redditi e dell'Iva. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo avrebbe interstato tutti i suoi beni immobili alla moglie, con lo scopo di sottrarli al controllo fiscale.

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