Coronavirus

Parroco celebra la veglia in chiesa, poi il blitz dei carabinieri

Una quarantina i presenti identificati dai carabinieri. Credeva di aver rispettato le norme e non voleva violare la legge

Parroco celebra la veglia in chiesa, poi il blitz dei carabinieri

Nel Salernitano un parroco ha voluto celebrare comunque la veglia pasquale nella sua chiesa. Nonostante le norme vigenti per evitare il contagio da coronavirus. In un post su Facebook ha poi cercato di chiedere scusa e di difendersi asserendo che non aveva capito le indicazioni. Aveva quindi agito pensando di essere nel giusto e conforme alle regole. E invece no, tanto che sono arrivati i carabinieri e hanno identificato le persone, circa una quarantina, che stavano presenziando alla celebrazione. Questi soggetti si beccheranno adesso una sanzione e dovranno restarsene in quarantena a casa loro.

Le scuse del parroco via social

Il parroco, don Giovanni de Riggi, si è scusato sulla pagina Facebook della parrocchia Santa Maria delle Vergini di Scafati, comune in provincia di Salerno. "Nessuna volontà di violare la legge, fino ad oggi abbiamo sempre osservato con rispetto e puntualità, le indicazioni del Governo e della nostra Diocesi. Purtroppo da una mia lettura della circolare del Ministero dell'interno del 27 marzo, Direzione centrale per gli Affari dei Culti, avevo dedotto di poter celebrare nel rispetto di quanto in esso indicato” ha scritto il sacerdote. L’uomo di Chiesa ha inoltre spiegato che la celebrazione era a porte chiuse e che vi erano poche persone, quelle previste, con i loro familiari. Secondo don Giovanni poi, le distanze di sicurezza erano state rispettate. Senza assembramenti quindi. In fondo, sempre secondo il prete, la celebrazione era per pochi intimi, quaranta appunto, e non era pubblica. Si è infine detto pronto ad assumersi le sue responsabilità e le decisioni che le autorità decideranno di prendere nei suoi confronti.

Duri i commenti su Facebook

I commenti seguiti al suo post sono stati di vario genere. Alcuni fedeli lo hanno perdonato dimostrandogli solidarietà e affetto. Ma altri, la maggior parte, lo hanno attaccato per il suo gesto sconsiderevole e inadeguato in un momento simile di emergenza e pericolo per la salute umana. Qualcuno si è anche sentito offeso perché non era rientrato nella cerchia dei pochi intimi del parroco, che hanno potuto assistere alla veglia, e che sono stati poi denunciati, tra l’altro. C’è poi chi ha chiesto quali fossero i requisiti necessari per rientrare nel gruppetto di eletti, come se il punto focale fosse quello. Tantissimi coloro che hanno ricordato che la Legge è uguale per tutti e hanno rivendicato il fatto di essere chiusi tra le quattro mura domestiche da settimane.

Il sindaco condanna il gesto

Il sindaco, Cristoforo Salvati, ha spiegato, sempre tramite social, che “va censurato e condannato categoricamente il comportando di tutti coloro che hanno violato le disposizioni in vigore, creando un assembramento che non può essere giustificato a nessun livello, anche se motivato da esigenze di tipo spirituali e religiose”. Tutti coloro che sono stati identificati dai militari verranno sanzionati e posti a una quarantena di 14 giorni.

Impossibile "ammettere comportamenti irresponsabili che rischiano di vanificare tutto quanto è stato fatto fino a questo momento" ha sottolineato il primo cittadino.

Commenti