Paura a Genova, un altro ponte in centro città è a rischio crollo

Gli abitanti del Lagaccio, quartiere alle spalle del centro, sono preoccupati per la stabilità del ponte Don Antonio Acciai che, da tempo, versa in cattive condizioni. Dopo la verifica dei vigili del fuoco, il ponte è stato chiuso ai mezzi pesanti

Paura a Genova, un altro ponte in centro città è a rischio crollo

Il Lagaccio è un quartiere popolare alle spalle del centro di Genova. Una delegazione che, per collegare le varie ramificazioni che la compongono, ha visto in passato la realizzazione di un ponte che oggi rende conto al tempo che passa. Dopo il crollo di ponte Morandi, infatti, gli abitanti della zona hanno nuovamente segnalato lo stato di degrado in cui versa il ponte Don Acciai. A seguito delle verifiche svolte dai vigili del fuoco, il Comune ha veitato il transito dei mezzi di peso superiore a 75 quintali e istituito il senso unico alternato. Il traffico è stato interdetto anche agli autobus del trasporto locale. Gli autisti hanno paura.

Lagaccio, dietro a Principe, Genova. Alle spalle della stazione ferroviaria che rappresenta uno degli snodi fondamentali della rete ferroviaria del Nord Italia, si sviluppa un dedalo di strade in saliscendi che formano un quartiere popolare, abitato da 13 mila persone. Qui, da qualche anno, i residenti segnalano l'ammaloramento del ponte Don Acciai, soggetto a cadute di detriti e calcinacci che spaventano ancora di più dopo la tragedia di ponte Morandi. A seguito della segnalazione di un cittadino, nel tardo pomeriggio di domenica sono intervenuti i vigili del fuoco per effettuare alcune verifiche sulla stabilità della struttura. Il capo squadra, con il benestare del geometra dell'incolumità pubblica, ha disposto di alleggerire il passaggio dei mezzi, ponendo un senso unico alternato e vietando il transito dei mezzi di massa superiore alle 7,5 tonnellate. Mezzi Amt esclusi. Almeno sulla carta, visto che anche i bus sono mezzi pesanti e infatti sono stati interdetti dal passare sul ponte.

Una decisione così motivata in un'intervista a Genova 24 da parte segretario provinciale della Faisa Cisal: "Siamo noi che ci siamo rifiutati di transitare – ha spiegato Edgardo Fano – il discorso è molto semplice, se non passano i mezzi che trasportano merci superiori alle 7,5 tonnellate perché non è sicuro, non devono passare neppure i mezzi che trasportano persone".

Sul ponte sono presenti le fermate in entrambi i sensi della linea 35. Intanto, il Comune ha confermato lo stanziamento già annunciato di 1,2 milioni di euro per la messa in sicurezza del ponte, utilizzato ogni giorno da decine di migliaia di persone.

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