Pensioni, ipotesi di Poletti: assegno minimo ai giovani

L'ipotesi allo studio del governo: abbassare il coefficiente per il calcolo contributivo per permettere ai giovani di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi

Pensioni, ipotesi di Poletti: assegno minimo ai giovani

Il governo sta studiando l'ipotesi di una riduzione della soglia del trattamento pensionistico minimo maturato per i giovani per permettere anche a chi ricade completamente nel sistema contributivo di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi, garantendo loro un assegno minimo di 600-620 euro.

È la proposta presentata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al tavolo con i sindacati che si è svolto oggi al ministero sulla cosiddetta fase due della previdenza. L'ipotesi è di abbassare il coefficiente per il calcolo contributivo da 1,5 volte l'assegno sociale a 1,2 volte.

"Abbiamo registrato una disponibilità del governo ad affrontare i temi legati alla prospettiva previdenziale per i giovani e alla previdenza complementare", sottolinea al termine dell'incontro il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. In particolare è stato evidenziato come "la base di una pensione adeguata non possa essere 1,5 volte l'assegno sociale ma che appunto la soglia vada rivista al ribasso", soprattutto per chi ha una carriera discontinua o carente a livello delle retribuzioni.

Il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, sottoliena però la necessità di "rimuovere anche il vincolo che lega la possibilità di pensionamento nel contributivo a 63 anni e 7 mesi al raggiungimento di una soglia di importo minimo della pensione pari a 2,8 volte il valore del l'assegno sociale ed eliminare l'aggancio dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita, perché nel sistema contributivo i lavoratori vengono doppiamente penalizzati dato che l'aspettativa di vita incide sia sull'aumento dei requisiti pensionistici, sia sul calcolo della pensione attraverso la riduzione periodica dei coefficienti di trasformazione".

Il tema delle pensioni dei giovani con carriere discontinue è "aperto" ma "non è urgente", sottolineano però Poletti e il consigliere economico di Palazzo

Chigi, Marco Leonardi. "Non è un problema urgente", ha spiegato Leonardi, "Va discusso e affrontato ma non è un punto urgente all'ordine del giorno perchè riguarda giovani che andranno in pensione tra 20 anni".

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