Cronache

pentito del video?". Ma Grillo fa il segno della vittoria

Incalzato da una giornalista, il garante del Movimento 5 Stelle fa scena muta sulla sua difesa a spada tratta sui social del figlio Ciro, indagato per stupro

"È pentito del video?". Ma Grillo fa il segno della vittoria

Continua a creare polemiche il video in cui il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo difende il figlio Ciro coinvolto insieme ad altri amici in un presunto stupro di una ragazza straniera. Della vicenda se ne è occupata anche la trasmissione di La7 Di Martedì. L’inviata del programma di Giovanni Floris ha provato ad intervistare Grillo davanti al cancello della sua abitazione ma, nonostante le domande incalzanti della giornalista, il leader dei pentastellati non ha proferito parola. Allontanandosi velocemente, con l’intervistatrice alle spalle, ha risposto solo con un gesto, facendo il segno della vittoria. Alcuni giorni fa, l’esponente politico, in un video della durata di meno di due minuti diffuso sui suoi canali social è sceso in campo per assumere, in maniera accorata, le difese del primogenito.

"Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati. Perché non li avete arrestati?", ha detto Grillo la settimana scorsa, continuando in maniera provocatoria: “Ce li avrei portai io in galera, a calci nel culo". L’ex comico, in quella occasione, ha spiegato di essere stufo di questa storia che ormai va avanti da due anni e ha commentato: “Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera”. Grillo ha anche fatto riferimento a delle immagini video in cui “passaggio per passaggio si vede che c'è la consensualità: un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori".

Il presunto stupro, denunciato da una studentessa italo-svedese, sarebbe avvenuto nell'estate del 2019 nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda. La ragazza è stata sentita dagli inquirenti diverse volte e avrebbe spiegato nei particolari quanto sarebbe avvenuto quella notte. Dopo una serata nel celebre locale Billionaire, almeno secondo il suo racconto, lei e un'amica erano state invitate nella villa dai giovani. Su quanto accaduto dopo ci sono due versioni. In base al racconto della giovane italo-svedese, lei sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con tutti i giovani, per "cinque o sei volte". Questo mentre la sua amica dormiva.

Diversa la versione fornita dagli accusati, secondo i quali ci sarebbe stato un rapporto di gruppo "consenziente". Per rafforzare la loro tesi, i giovani hanno raccontato ai magistrati che dopo il primo rapporto, la studentessa e il primo ragazzo sarebbero andati insieme a comprare le sigarette. Poi, al ritorno in villa, lei avrebbe avuto coscientemente e volontariamente rapporti con gli altri tre. Inoltre, nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi tra i giovani.

A fine mese si capirà se verrà depositata una richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Tempio Pausania per Ciro ed i suoi amici.

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