Pescara, tentato stupro e botte, arrestato senzatetto marocchino

Il 35enne ha immobilizzato e tentato di stuprare l’ucraina, non aspettandosi evidentemente quella strenua resistenza. In preda alla furia l’ha quindi aggredita e presa a pugni in faccia

Pescara, tentato stupro e botte, arrestato senzatetto marocchino

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pescara sono riusciti a rintracciare l’autore dell’aggressione con tentato stupro avvenuta nella mattinata di ieri in via Alento.

Si tratta di I.O., un 35enne marocchino, ritenuto responsabile del reato di lesioni personali e tentata violenza sessuale ai danni di un’ucraina di 50 anni. La donna, anch’ella una senzatetto, si era da poco unita ad un gruppo di senza fissa dimora che occupa per l’appunto uno stabile abbandonato in via Alento.

Con la scusa di offrirle una birra, il magrebino ha subito cercato di approfittare di lei, palpeggiandola nelle parti intime ed iniziando un approccio sessuale immediatamente respinto dalla diretta interessata. Poco incline ad accettare un no come risposta, il 35enne ha deciso di andare comunque fino in fondo e si è spogliato. Dopo aver afferrato la donna per le braccia ed essere riuscito ad immobilizzarla, l’ha trascinata su un giaciglio per usarle violenza. La vittima ha continuato ad opporre una strenua resistenza di fronte al tentativo di stupro dell’africano, che cercava in ogni modo di arrivare al compimento dell’atto sessuale. In preda alla furia per la decisa opposizione della 50enne, il marocchino l’ha colpita ripetutamente al volto con dei forti pugni, fino a farle perdere i sensi.

Una volta rinvenuta, la donna è stata aiutata da altri senzatetto che vivono nell’edificio, i quali si sono poi occupati di chiedere aiuto. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118, grazie alla quale l’ucraina è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara, dove i medici le hanno assegnato una prognosi di 21 giorni.

La caccia all’uomo è partita

immediatamente e, grazie al contributo degli uomini dell’Arma, il responsabile è stato in breve individuato e tratto in arresto. Il 35enne si trova ora dietro le sbarre del carcere di San Donato in attesa del giudizio direttissimo.

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