Più musulmani, meno cristiani: i dati sui migranti in Italia

Gli stranieri musulmani in Italia rappresentano il 29,5% del totale, calano i cristiani. Dopo la sanatoria, boom di permessi di soggiorno: +159%. I dati di Fondazione Migrantes-Caritas

Più musulmani, meno cristiani: i dati sui migranti in Italia

Regolari e non, i cittadini stranieri presenti in Italia sono tornati ad aumentare. Ormai il fenomeno è sistemico, all'apperenza inarrestabile: la forte presenza di migranti nel nostro Paese è un dato di fatto comprovato anche in termini numerici. Sotto l'influenza di tale circostanza, peraltro, l'Italia sembra destinata a subire cambiamenti sia nella composizione sociale, sia sul fronte culturale. Sul suolo tricolore sono infatti aumentati gli stranieri musulmani e sono invece diminuti quelli di fede cristiana. La rappresentanza musulmana, nello specifico, rappresenta oltre il 29% dei cittadini provenienti da altri Paesi.

Aumentano i musulmani in Italia

Lo attesta il XXXI Rapporto immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, "Costruire il futuro con i migranti", del quale sono stati presentati i dettagli. Conteggiando l'appartenenza religiosa anche dei minorenni di qualsiasi età, le stime contenute nel report indicano i cittadini stranieri musulmani residenti in Italia (al 1° gennaio 2022) siano in 1,5 milioni, ovvero il 29,5% del totale tra gli stranieri. Il dato è peraltro in aumento rispetto allo scorso anno, quando i fedeli di Allah provenienti all'estero erano meno di 1,4 milioni (il 27,1% del totale). Si tratta soprattutto di cittadini marocchini, albanesi, bangladeshi, pakistani, senegalesi, egiziani e tunisini. Per contro sono invece scesi gli stranieri cristiani in Italia, oggi sotto i 2,8 milioni a fronte dei quasi 2,9 milioni dello scorso anno. Seppur in calo dal 56,2% al 53,0% del totale, i cristiani si confermano comunque la maggioranza assoluta della presenza straniera residente nel nostro Paese.

Nello specifico, tra i cristiani la componente ortodossa rapresenta il 28,9% del totale. Si tratta di cittadini in larga maggioranza originari della Romania. I cattolici rappresentano la seconda confessione più rilevante: in 892 mila persone stimate (17,2% dei cittadini stranieri sul territorio nazionale), contro i 866 mila di un anno fa. Si tratta per lo più di cittadini provenienti da Filippine, Albania, Polonia, Perù ed Ecuador.

La sanatoria sui permessi

Secondo il rapporto di Caritas e Fondazione Migrantes, nel nostro Paese sono aumentati cittadini stranieri regolari. I dati al 1 gennaio 2022 parlano di 5.193.669 cittadini stranieri regolarmente residenti, cifra che segna una ripresa dallo scorso anno. Nelle prime cinque regioni di residenza, il primato per presenze straniere appartiene alla Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, mentre la Toscana sopravanza il Piemonte al 5° posto. Il quadro delle nazionalità rimane sostanzialmente inalterato: fra i residenti prevalgono i rumeni (circa 1.080.000 cittadini, il 20,8% del totale), seguiti, nell'ordine, da albanesi (8,4%), marocchini (8,3%), cinesi (6,4%) e ucraini (4,6%).

Anche per effetto di una scelta politica, sono aumentati i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno (3,9 milioni nel gennaio 2022 a fronte dei 3,3 del 2021), così come i nuovi permessi di soggiorno rilasciati nell'anno, con un'impennata 159% rispetto al 2020. In particolare - registrano gli estensori del rapporto - l'aumento si è registrato per "motivi di lavoro", certamente come esito della procedura di sanatoria varata dal governo nel 2020.

Ritardo scolastico, allarme integrazione

Le rilevanze del rapporto sui migranti lasciano però trasparire un problema di integrazione ancora persistente, ravvisabile anche tra le giovani generazioni. Il ritardo scolastico è nello specifico ritenuto uno degli ostacoli all'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana nel sistema educativo italiano. Gli studenti stranieri continuano a rimanere quelli a più alto rischio di abbandono. L'incidenza percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana sul totale della popolazione scolastica rimane inalterata (10,3%) perché è diminuito il numero totale degli alunni, ovvero sono diminuiti anche gli alunni di cittadinanza italiana.

Gli stranieri in carcere

Stando ai dati rilevati, è inoltre calata la presenza di stranieri carceri italiane. Ma di poco: solo dell'1%, a fronte però di aumento generale del numero dei detenuti (+1,4). Dall'Africa proviene più della metà dei detenuti stranieri (53,3%) e il Marocco è in assoluto la nazione straniera più rappresentata (19,6%). Seguono Romania (12,1%), Albania (10,8%), Tunisia (10,2%) e Nigeria (7,8%). Nelle sezioni femminili, su un totale di 722 recluse straniere, spiccano soprattutto le detenute provenienti da Romania (24,1%), Nigeria (17,7%) e Marocco (5,8%). Le statistiche relative alle tipologie di reato confermano il dato generale che vede i reati contro il patrimonio come la voce con il maggior numero di ristretti (8.510 stranieri imputati o condannati per tale fattispecie di reato, ovvero il 27% dei ristretti per il reato in questione e il 49,9% dei detenuti stranieri). Seguono i reati contro la persona (7.

285) e quelli in materia di stupefacenti (5.958). Al contempo, si registra anche la presenza di stranieri vittime di reati, dalla spregevole tratta di esseri umani a reati a consumati a discapito di minori.

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