Poliziotti cinesi nelle Chinatown di Milano e Roma

Per un periodo sperimentale di quindici giorni gli agenti cinesi affiancheranno polizia e carabinieri. Il Viminale intende rompere il muro di omertà dietro cui si nascondono le organizzazioni criminali cinesi

Poliziotti cinesi nelle Chinatown di Milano e Roma

Si parte con due agenti a Roma e due a Milano. Arrivano da Pechino e andranno ad affiancare, per due settimane, polizia e carabinieri impegnati nei servizi di pattugliamento dei quartieri ad alta densità cinese, le cosiddette Chinatown. Se tutto andrà bene la collaborazione potrebbe andare avanti. Non si conoscono ancora i dettagli precisi dell'operazione. Si sa soltanto che il Viminale tiene molto a questo "lavoro sul campo" nei quartieri cinesi. A organizzare i turni e le zone interessate saranno le questure. A Roma gli agenti cinesi andranno a pattugliare le zone di piazza Vittorio, stazione Termini e Santa Maria Maggiore. A Milano, invece, l'area intorno a via Sarpi, storicamente considerata la Chinatown del capoluogo lombardo.

La collaborazione fra le forze dell'ordine italiane e gli agenti provenienti dalla Cina è una novità assoluta, importante non solo perché si tratta di un Paese non europeo, ma anche perché richiede particolari attenzioni sotto il profilo giuridico. Il compito degli agenti cinesi sarà di polizia giudiziaria. Resta però da capire, come scrive il Corriere, quale sarà il loro inquadramento sul campo.

Ma chi sono gli agenti cinesi scelti per prestare servizio (sia pure a tempo) in Italia? Sono stati selezionati (e addestrati) dai funzionari di polizia e carabinieri che, negli ultimi mesi, hanno operato a

Pechino. I loro compiti? Pattugliare il territorio, aiutando le forze dell'ordine italiane a penetrare il proverbiale muro di omertà dietro cui solitamente si nascondono le organizzazioni criminali asiatiche.

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