Cronache

Pomodori, arriva l'etichetta salva pummarola made in Italy

Finora buona parte delle salse spacciate per italiane provenivano dagli Stati Uniti e dalla Cina

Pomodori, arriva l'etichetta salva pummarola made in Italy

Arriva l'etichetta obbligatoria "salva pummarola". Sarà apposta sulle confezioni di prodotti a base di pomodoro made in Italy. L'obiettivo? Tutelare i consumatori dai prodotti coltivati all'estero ed importati per essere spacciati come italiani. A sancirlo è un decreto interministeriale annunciato sulla Gazzetta Ufficiale. A darne notizia è la Coldiretti. Saranno considerati, come già accennato, tutti i prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il cinquanta per cento dai derivati del pomodoro.

Capofila dell'iniziativa il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, di concerto con quello dello sviluppo economico, Carlo Calenda. Un passo determinante per tutelare un patrimonio di oltre 5 miliardi di chili di salsa di pomodoro italiana che rappresenta una componente fondamentale della dieta mediterranea come richiesto dall'ottantadue per cento dei consumatori nella consultazione on line sull'indicazione di origine obbligatoria degli alimenti.

"Finalmente - precisa la Coldiretti in una nota - sono tolte dall'anonimato tutte le coltivazioni di pomodoro diffuse lungo tutta la penisola su circa 72mila ettari da 8mila imprenditori agricoli e destinati a 120 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro in Italia ben 10mila persone." A essere tutelati, quindi, non solo i consumatori ma anche i lavoratori della filiera. Dopo dieci anni (questa è una battaglia del settore portata avanti dal 2008) arriva maggior trasparenza con l'obbligo di etichettatura di origine sulle confezioni di salsa.

Saranno indicati il nome del paese di coltivazione del pomodoro e quello di trasformazione del prodotto primario.Se queste fasi avvengono nel territorio di più paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura "Origine del pomodoro: Italia".

Finora, secondo quanto denuncia la Coldiretti, buona parte dei prodotti proviene dagli Stati Uniti e dalla Cina, "dalle navi sbarcano in fusti da duecento chili di peso di concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poichè nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro."

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