Il Ponte Morandi non c'è più: demoliti anche gli ultimi piloni

Le pile 10 e 11 sono state fatte esplodere con una tonnellata di esplosivo. Il ponte Morandi cancellato per sempre

Il Ponte Morandi non c'è più: demoliti anche gli ultimi piloni

È tutto pronto. Oggi i resti del ponte Morandi a Genova saranno cancellati, spazzati via da un'implosione, dopo il crollo dello scroso 14 agosto, che aveva trascinato con sé 43 vite.

Questa mattina, oltre 3.400 persone che abitano nel raggio di 300 metri dall'area interessata dalle operazioni, sono state evacuate dalle loro case, situate a ridosso del ponte. Oggi è il turno dell'abbattimento delle pile 10 e 11, che verranno cancellate con circa una tonnellata di esplosivo, tra plastico e tritolo. In un attimo i due piloni si sbricioleranno come sabbia e del ponte Morandi non resterà più nulla: in soli 6 secondi veranno sbriciolati 20mila metri cubi di materiale, dal peso di 4.500 tonnellate. Dopo il suono di tre sirene, quello che restava del ponte Morandi è stato abbattuto.

L'esplosione, che interessa gli otto elementi componenti delle due pile, è stata controllata con dei detonatori a distanza. Per attutire il colpo, sono stati posizionati a terra blocchi di materiale inerte e la zona è stata circondata da muri di cemento di 12 metri di altezza, per contenere la dispersione di frammenti e polveri, che saranno diminuite anche grazie alle vasche di acqua posizionate sui due monconi del ponte. I cannoni a terra, inoltre, hanno iniziato a sparare altra acqua già prima dell'esplosione, per evitare la dispersione di polveri. Per la gestione della sicurezza, invece, sono stati impiegati oltre 700 uomini delle forze di polizia in città.

"Oggi viene giù il vecchio e viene su il nuovo.

Non è una giornata che abbatte ma che si prepara a costruire. Tutti stanno facendo la loro parte". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato la demolizione.

In diretta la demolizione del ponte.

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