Pose da duro e selfie con amici Le foto del rom dopo lo stupro

Dopo aver violentato le due quattordicenni nel bosco, Alessio il Sinto sui social faceva il "bullo" ma predicava "rispetto"

Pose da duro e selfie con amici Le foto del rom dopo lo stupro

Orrore nell'orrore. Mario Seferovic, chiamato Alessio il Sinto, 21 anni dopo aver stuprato due quattordicenni nella periferia di Roma si vantava sui socila con i selfie. Sul suo profilo Instagram spuntano frasi cariche di rancore: "Odio tutti" e poi tante foto come qualsiasi ragazzo della sua età, ma con un terribile stupro alle spalle. Dopo la violenza contro le due quattordicenni Alessio si è concesso alcuni scatti da "duro" e video con gli amici in giro per Roma.

"Avevi detto per sempre", scrive Sferovic sui social. Probabilmente dietro quella rabbia c'è una storia finita male. "Ci siamo conosciuti, tenuti, per poi finire sconosciuti. Meglio di me ne troverai, ma come me mai", si legge sul suo profilo Instagram.



Dalle foto pubblicate dopo lo stupro emerge il ritratto di un ragazzo di periferia con una vita scandita da immagini e video nei pressi del campo nomadi di via Salone. Ma in questa storia c'è anche il sapore della beffa. Sempre sul suo profilo social, Alessio pubblicava anche alcune frasi sull'amore e sul rispetto. Peccato, come ricorda ilMessaggero, che quel rispetto di cui ha parlato nei post sul web non l'ha per niente tenuto in considerazione quando ha violentato due ragazzine. Infine emerge anche l'immagine di una donna seminuta ammanettata. Una foto (clicca qui per guardarla) pubblicata pochi mesi dopo il terribile stupro consumato nel bosco dopo aver adescato le sue vittime...

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