Proseguono gli esperimenti del consorzio Eurofusion con il Joint European Torus (Jet), il principale reattore di ricerca sulla fusione nucleare esistente al mondo: in seguito ai nuovi test è stato possibile realizzare 59 megajoule in 5 secondi, una cifra praticamente raddoppiata rispetto agli ultimi dati raccolti.
La quantità di energia prodotta, appena sufficiente per portare ad ebollizione l'acqua di circa 60 bollitori di tè, non è certo significativa. Tuttavia i membri del Consorzio, al lavoro per ottenere "l’energia dell’interno del Sole", vale a dire la fusione nucleare, si dicono particolarmente soddisfatti per i nuovi risultati archiviati. Solo un mese fa, a gennaio, nei test condotti all'interno del reattore nucleare, si erano riusciti a raggiungere i 100mila impulsi di plasma."Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello", ha dichiarato con entusiasmo in conferenza stampa Joe Milnes, "entriamo in una nuova dimensione".
All'interno del consorzio Eurofusion, che opera a Oxford in Inghilterra, dà il proprio contributo anche l'Italia tramite l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea). Italia che, dopo la Germania, è il secondo partner più importante del progetto di ricerca e per questo motivo riceverà il 16% del contributo europeo (per una cifra vicina ai 90 milioni di euro). All'interno del gruppo operano circa 4800 scienziati provenienti da 25 Stati dell'Unione Europea, dalla Svizzera, dalla Gran Bretagna e dall'Ucraina.
"La rete italiana della ricerca sulla fusione", aveva dichiarato nei giorni scorsi il responsabile della Sezione sviluppo e promozione della fusione di Enea Paola Batistoni,"con oltre venti partner tra università, enti di ricerca e industrie, rappresenta un caso di successo in termini di contributo tecnico-scientifico, di trasferimento tecnologico con notevoli ricadute economiche". Le aziende italiane si sarebbero aggiudicate, secondo Batistoni, "commesse industriali per un valore totale di oltre 1,3 miliardi di euro, circa il 50% del totale europeo, per la realizzazione del reattore sperimentale Iter attualmente in costruzione in Francia".
Enea ha espresso anche oggi orgoglio per il lavoro svolto dai propri ricercatori, che hanno preso parte sia alla fase sperimentale che a quella relativa alla raccolta dati,"coordinando anche il team europeo che ha studiato gli aspetti tecnologici delle operazioni in deuterio-trizio, fondamentali in vista del progetto Iter, in via di realizzazione in Francia".
Il presidente di Enea Gilberto Dialuce ha poi aggiunto che il contributo fornito alla ricerca dall'Ente "si colloca nel solco di una
lunga tradizione che ha visto Enea tra i maggiori e più qualificati contributori di Jet sin dall’inizio, con propri scienziati che hanno ricoperto ruoli di leadership scientifica e di direzione dell’intero progetto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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