Cronache

Il post blasfemo della Nappi: elogia l'aborto al santuario di Pompei

La pornostar pubblica una foto in cui chiede l'aborto per tutti coloro che non possono permettersi di crescere un bambino e si tagga presso il Pontificio santurario di Pompei

Il post blasfemo della Nappi: elogia l'aborto al santuario di Pompei

"Ofelè fa el to mesté!", si dice a Milano. Che, grosso modo, significa: ognuno si occupi di ciò che realmente sa fare. Questo detto, deve esser sfuggito a Valentina Nappi, nota pornostar che, da qualche tempo a questa parte, si diletta di politica, in particolar modo del ministro dell'Interno Matteo Salvini. La nota pornostar, poi, pontifica un po' su tutto. L'ultimo caso riguarda l'aborto.

Taggandosi presso il santuario di Pompei, la Nappi pubblica una sua foto nuda corredata dalla scritta: "Aborto obbligatorio per chi non può offrire una vita agiata a un figlio". Il pensiero della pornostar è "semplice": "Un figlio non è un diritto. Non ha chiesto lui di nascere, è stata una decisione unilaterale dei genitori. Ogni genitore è un assassino, perché mette al mondo un condannato a morte. Almeno dunque si preoccupi di offrire il meglio. E se non è in grado, meglio l'aborto".

Come dire: la prima causa di morte è la vita. Un ragionamento tanto strampalato da non stare in piedi.

Forse neppure nella testa della Nappi che ormai deve inventarsi un post al giorno pur di finire sui giornali.

Commenti