"Presenteremo interrogazione". Sviluppi sull'auto bruciata alla giornalista Rai

Solidarietà alla giornalista Monica Fiorato e a suo marito Vincenzo Iacovino per l'incendio della loro auto. FdI chiede l'intervento del Viminale

"Presenteremo interrogazione". Sviluppi sull'auto bruciata alla giornalista Rai

Monterotondo ha poco più di 40mila abitanti ed è una città dell'area metropolitana di Roma. Viene da chi cerca la tranquillità senza allontanarsi troppo dalla Capitale, facilmente raggiungibile da qui in auto o in treno. Ed è stata scelta anche da Monica Fiorato, giornalista del Tg1, e da suo marito Vincenzo Iacovino. Tuttavia, da qualche tempo la pace di Monterotondo è stata rotta da continue risse, aggressioni e ubriacature moleste, che vengono spesso denunciate proprio dalla coppia. Ed è proprio a causa di queste denunce che, stando alla ricostruzione finora fatta da Iacovino, che di professione fa l'avvocato, qualcuno avrebbe deciso di dar fuoco alla loro Land Rover, parcheggiata, come spesso accade, in piazza della Libertà.

Quella è la piazza principale della cittadina romana, dove si concentra anche la movida locale nelle ore notturne. Un luogo sempre trafficato, che di recente è diventato teatro della movida più selvaggia. Iacovino ha denunciato tutto sui suoi profili social. "Se essere liberi ha un prezzo noi vogliamo esserlo ad ogni costo e con noi tutti coloro che credono nella libertà e nella giustizia! Non ci fermerete mai! miserabili! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità", ha scritto l'avvocato su Facebook.

L'incendo della loro auto è arrivato poche ore dopo la pubblicazione dell'ennesima rissa violenta in piazza Libertà, per questo motivo Iacovino e la Fiorato credono che i due fatti siano collegati, che ci sia un intento intimidatorio dietro l'incendio. Anche perché questa non era la prima volta che i due si schieravano contro la movida molesta, sono già 10 le denunce depositate dalla coppia negli ultimi tempi. Persone ubriache e alterate dall'utilizzo delle droghe sono protagoniste delle folli notti di Monterotondo e, proprio perché i sospetti della coppia potrebbero essere fondati, a Fiorato e Iacovino è stato affidato un servizio di vigilanza.

Da un primo rapporto, gli inquirenti non escludono che possa esserci un atto doloso dietro l'incendio ma le indagini proseguono anche con l'analisi delle telecamere di sorveglianza della zona. Solidarietà a Monica Fiorato da parte dell'Usigrai: "È un gravissimo episodio. Si faccia subito luce su quello che è accaduto e si individuino i responsabili". Anche l'Associazione stampa romana è al fianco della giornalista del Tg1: "La collega ritiene che questo atto sia causato dalle ripetute denunce sulla malamovida nel centro sulla Salaria. Chiediamo agli inquirenti di fare piena luce sulla dinamica e assicurare protezione alla collega".

Dalla commissione di Vigilanza Rai, il commissario e deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone interviene sulla vicenda: "Solidarietà a Cinzia Fiorato e al compagno Vincenzo Iacovino per l'attentato subito alla

propria automobile. Il servizio pubblico intervenga a loro tutela e il ministero dell'Interno accerti immediatamente le responsabilità e garantisca la loro incolumità. Presenteremo atti parlamentari in questo senso".

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