Cronache

Preti pedofili, il dottor Cosimo Schinaia: "Non possono guarire"

Il dottor Cosimo Schinaia in 30 anni di carriera ha avuto a che fare con preti e frati pedofili o che hanno fantasie su minori. Ecco il suo parere

Preti pedofili, il dottor Cosimo Schinaia: "Non possono guarire"

"I preti pedofili vanno curati, nel caso rimossi o comunque allontanati dai bambini, mai parcheggiati": è questo il parere del dottor Cosimo Schinaia, autore del libro Pedofilia Pedofilie. Un'idea matura negli anni, in un carriera di oltre 30 anni in cui ha avuto a che fare con preti e frati pedofili, che però "non hanno messo in pratica le loro fantasie".

Ecco perché non si possono curare

"Queste persone avevano un livello di sofferenza talmente elevato da permettere loro di rivolgersi autonomamente a me per approfondire e superare quest'attrazione nei confronti dei bambini" rivela il dottore sulla pagine de Il Giorno. Queste persone, spiega Schinaia, vivono con l'angoscia "che si accompagnava al terrore non tanto di essere scoperti quanto piuttosto di far del male ai piccoli che desideravano sessualmente".

Il pedofilo, prosegue il dottor Schinaia, "il bambino è un soggetto gaudente che non desidera altro se non di essere soddisfatto dall'adulto a livello sessuale". Secondo il parere del professore negli uomini religiosi, come preti o frati, c'è una visione distorta, a cui si aggiunge anche un altro dettaglio di disturbo: "Colpisce in queste persone una certa discrepanza fra l'origine socio-culturale spesso modesta e il ruolo, non certo umile, che sono chiamate a ricoprire avviandosi al sacerdozio. Ciò può generare l'assunzione di un'identità posticcia che maschera un senso d'inadeguatezza e altre fragilità".

Nel pedofilo, spiega il dottor Schinaia, "il bambino è un soggetto gaudente che non desidera altro se non di essere soddisfatto dall'adulto a livello sessuale". Negli uomini religiosi c'è questa visione distorta, cui si aggiunge un altro elemento disturbante: "Colpisce in queste persone una certa discrepanza fra l'origine socio-culturale spesso modesta e il ruolo, non certo umile, che sono chiamate a ricoprire avviandosi al sacerdozio. Ciò può generare l'assunzione di un'identità posticcia che maschera un senso d'inadeguatezza e altre fragilità". Un ruolo chiave, secondo Schiania, è la formazione sacerdotale ricevuta durante il seminario. Infatti questa "porta a un'immagine idealizzata del proprio ruolo paterno tale da forgiare soggetti al di sopra della figura del padre reale dei ragazzi da formare".

Spesso si parla, e si è parlato dell'allontamento dei preti coinvolti in scandali di pedofilia. Ci si interroga se una punizione, come l'esclusione dalla vita religiosa possa giovare. Ma i casi trattati dal dottor Schinaia come sono finiti? "Nei casi di pedofilia non uso mai il termine guarigione... Diciamo che si è arrivati, attraverso anche un lavoro centrato sulla loro storia e sui rapporti con le famiglie d'origine, a un'elaborazione sufficientemente buona delle ragioni che li spingevano a essere attratti dai bimbi". Insomma chi ha tenuto le sue pulsioni solo a fantasie può mantenere il ruolo, chiaramente evitando il contatto con minori. Invece c'è "chi ha perpetrato atti di pedofilia, invece, andrà curato - chiosa il professore -, dovrà rispondere penalmente dei suoi comportamenti. La malattia non inficia di per sé la capacità d'intendere e volere.

Qualsiasi prete pedofilo va curato e non parcheggiato“.

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