La firma simbolicamente è legata al casato da cui proveniamo ed è una spinta molto significativa al modo di essere protagonisti nel mondo sociale. Nell’adolescenza scatta una voglia improvvisa di imitare una firma che ci piace o che ai nostri occhi assume una particolare importanza, come quella del papà, di un personaggio di spicco o dell’insegnante. Dall’analisi della firma di Virginia Raggi emerge una volontà decisionale supportata da note di idealismo e di forte pulsionalità (vedi lettere “g” ed “l” piuttosto rigonfie negli allunghi).
La sottolineatura, posta sotto al cognome, manifesta una notevole volontà nella sindaca di Roma. Ella dimostra il bisogno di rimarcare il proprio pensiero e nel contempo dimostrare tenacia, anche se tali presupposti sembrano accompagnati da un’ansia di prestazione che ella riesce peraltro a tenere bene sotto controllo, almeno esteriormente. Emerge nella Raggi un carattere che poco si lascia condizionare dagli eventi e dalle situazioni contrarie al suo modo di pensare.
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