Cronache

"La protezione civile un distributore di morte". Sms choc tra Arcuri e Benotti

Un linguaggio liturgico e curiale nei messaggi scambiati: "Domani preghiamo, Monsignore in posizione con incenso pronto e fumante per la processione"

"La protezione civile un distributore di morte". Sms choc tra Arcuri e Benotti

Il rapporto tra Domenico Arcuri e Mario Benotti resta al centro del dibattito pubblico. Ricorderete tutti l'intervista rilasciata dal giornalista Rai in aspettativa in esclusiva a Nicola Porro per Quarta Repubblica su Rete 4. Il presidente del consorzio Optel e di Microproducts It ha rivelato di conoscere l'ex commissario straordinario all'emergenza (ieri sostituito dal Generale Francesco Paolo Figliuolo) dai tempi in cui faceva il consigliere al governo. Resta intricata l'inchiesta sulle maxicommesse da 72 milioni di euro per l'acquisto di 801 milioni di mascherine provenienti dalla Cina nella prima ondata del coronavirus in Italia, per cui sono scattati un arresto e quattro misure interdittive. L'ipotesi di reato è quella di traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale.

Ma a far discutere sono stati anche gli sms che si sarebbero scambiati Arcuri e Benotti, resi noti proprio da quest'ultimo per chiarire la situazione. Delle mascherine avrebbero iniziato a parlare l'11 marzo: "Parliamo per telefono e mi dice che c'è una necessità di reperire mascherine". Successivamente il giornalista si sarebbe messo subito all'opera. Il 19 marzo alle ore 16.28 - il giorno dopo la nomina del commissario - sarebbe stata poi comunicata la disponibilità di un contatto per le mascherine. E Arcuri, dopo aver ricevuto l'sms, gli avrebbe annunciato: "Ti chiama Silvia Fabrizi". Ovvero un funzionario di Invitalia. "Contatto definito"; "Molto bene"; "Domani in qualche modo preghiamo"; "Sempre", sarebbe stata la sequenza rispettivamente tra Benotti e Arcuri.

Gli sms "liturgici"

Della questione si è occupato pure Massimo Giletti, che nel corso della trasmissione Non è l'arena su La7 ha ricostruito lo scambio di messaggi tra i due a partire dal 3 marzo. "Hai il cell spento. Domani mattina alle 8.30 debbo essere alla protezione civile. Nostro appuntamento rimandato. Quando esco ti chiamo e vediamo come fare. Scusami", avrebbe scritto Arcuri. Appuntamento rinviato alla sera del 4 marzo "per parlare di altro". Ma la risposta del presidente del consorzio Optel ha assunto un contorno liturgico e curiale: "Monsignore in posizione con incenso pronto e fumante per la processione".

Dieci giorni più tardi Benotti annuncia che terrà "una concelebrazione 'ad mentem Dominici'". L'amministratore delegato di Invitalia gli avrebbe replicato: "Bene! Peccato che se e quando la stessa dovesse produrre i suoi effetti il destinatario sarà morto!". "Facciamo sì che resti in vita", l'auspicio del giornalista. Che poi prosegue: "Con la certezza di sapere che il destinatario è in vita sappia che la concelebrazione ha avuto termine ed è stato ricordato nelle invocazioni. Monsignore è rientrato in casa secondo le indicazioni del Governo". E poi sarebbe spuntato il messaggio choc: "Il destinatario è e resta alla protezione civile: un distributore di morte". "Per carità...si manifesti quando potrà", conclude Benotti.

Si arriva poi al 15 marzo, quando Benotti avanza una domanda tecnica: "Buongiorno! Ove posso depositarLe una nota credo utile ed urgente? Verrei anche ad pedes. Preghiamo per il Paese". L'allora commissario gli avrebbe dato riferimento alla sede della protezione civile in via Vitorchiano 2: "Oppure domani mattina in ufficio. Il che è meglio". "Se vengo alla Protezione Civile vedo anche per brevi istanti la Sua luminosa bontà e consegno a mano? Provo a vedere con anche miei canali se trovo mascherine intanto e Ti faccio sapere. FFP2 e FFP3?", la risposta del giornalista Rai in aspettativa.

"Dimmi di che cosa avete bisogno..."

Il 20 marzo Benotti si sarebbe rivolto nuovamente ad Arcuri: "Dimmi anche di che cosa si può avere bisogno e ci mettiamo in cerca". L'ad di Invitalia avrebbe replicato: "Respiratori ok". E poi un altro scambio di sms: "Ok in senso che devo cercarli?"; "Per Terapia Intensiva"; "Siamo partiti con la ricerca". Il 21 aprile il presidente del consorzio Optel passa alle parole al miele nei confronti dell'ex commissario: "Le uniche vere dichiarazioni degne di un Ministro o di un Presidente del Consiglio in questo manicomio sono le tue caro Domenico. E le uniche dotate di buonsenso e nel contempo senso pratico. Ti prego di credere che non te lo dico per effetto della nostra amicizia, ma per il senso politico alto e dello Stato che traspare dal Tuo lavoro. Un caro abbraccio".

Il 26 aprile Arcuri viene ospitato da Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa. Benotti vuole maggiori informazioni: "Monsignore - per potersi unire spiritualmente - vorrebbe conoscere l'orario della Sua omelia televisiva serale. Possibilmente precisa. Per limitarsi alla sua predica non sopportando Monsignore - pentendosi per questo - l'Officiante Principale (Fazio, ndr). Sia lodato Gesù Cristo". Dettagli forniti tempestivamente: "21:30 circa. Secondo ospite.

Dopo il presidente della Camera".

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