Le Province sono vive e vegete e battono ancora cassa

Sono enti "svuotati", senza elezione diretta, né stipendi per i consiglieri, ma gestiscono ancora scuole, trasporto pubblico e strade

Le Province sono vive e vegete e battono ancora cassa

Ma le Province non dovevano essere abolite? Sono in molti a chiederselo, vedendo palazzi e uffici ancora in funzione.

La riforma approvata ad agosto, in effetti, non elimina del tutto questi enti, pur abolendo l'elezione diretta dei rappresentanti e gli stipendi per i consiglieri (facendoci risparmiare solo quest'anno miliardi). Insomma, i dipendenti restano e le funzioni pure: edilizia scolastica, trasporto pubblico e strade locali restano di loro competenza. Il risultato? Pur "abolite" le Province ci costano ancora dai 9 ai 10 miliardi di euro all'anno. Che, a loro dire, non bastano.

Così, come racconta il Messaggero, mentre la legge di Stabilità impone ulteriori tagli, la mai sparita Upi (Unione delle Province italiane) protesta alla Camera: "Le simulazioni operate con riduzione progressive di 1,2 e 3 miliardi nel

triennio sono chiare e indicano l'impossibilità di mantenere alcun tipo di servizio, neanche minimo", denuncia Daniele Bosone. Insomma, le Province saranno pure state abolite, ma non smettono di batter cassa.

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