Puglia, blitz antimafia Diciotto persone in manette: anche maresciallo esercito

I reati contestati: estorsione, detenzione illegale di armi, favoreggiamento. Clan attivo nel Gargano. Il militare avrebbe coperto la latitanza del capo mafia

Puglia, blitz antimafia Diciotto persone in manette: anche maresciallo esercito

Il blitz della polizia è scattato in Puglia contro il clan Pacilli-Li Bergolis attivo nel Gargano. Diciotto gli arresti arresti per i reati di estorsione, detenzione abusiva di armi e favoreggiamento personale, aggravati da finalità mafiose. La squadra mobile di Foggia e Bari nel corso delle indagini ha ricostruito la struttura criminale del sodalizio mafioso che agiva nei comuni di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, con proiezioni in tutta l’area garganica.

Il sodalizio criminale tentava di penetrare a fondo nel tessuto economico della zona dove operava, attuando anche molte estorsioni nei confronti di diversi imprenditori edili e commercianti operanti nel comprensorio garganico di Monte Sant’Angelo, Manfredonia e San Giovanni Rotondo. Tre di essi hanno formalmente denunciato i fatti subiti.

Dopo la cattura del boss Franco Li Bergolis, Giuseppe Pacilli, grazie a una fitta rete di  fiancheggiatori, aveva assunto un ruolo di leadership all’interno del gruppo di appartenenza, assurgendo ai vertici di un clan resosi protagonista, negli ultimi anni, di una sanguinosa e cruenta guerra di mafia con il clan avversario dei Romito, un tempo alleato. Fra gli arrestati c’è anche un maresciallo dell’esercito, in servizio al X Reggimento Artiglieria di Foggia, che avrebbe coperto per lungo tempo la latitanza del capo mafia.

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