Quanto durano davvero i vaccini? Ecco tutti i dubbi

Secondo quanto riportato dall'Aifa, la durata dei vaccini è compresa fra i 9 ed i 12 mesi. Il siero di AstraZeneca, però, potrebbe coprire per un periodo maggiore: ecco perché

Quanto durano davvero i vaccini? Ecco tutti i dubbi

Man mano che passano i giorni, le settimane ed i mesi sappiamo sempre di più sul virus ma soprattutto sui vaccini, argomento che quotidianamente è all'ordine del giorno (giustamente). Ma sono tanti, ancora, i dubbi e le ipotesi sulla durata degli anticorpi che ci proteggono contro la malattia.

Domande senza risposta

Con un meccanismo nuovo ed unico nella storia dell'umanità, stiamo acquisendo nuove conoscenze ogni giorno che passa in contemporanea alla pandemia ed alla somministrazione vaccinale semplicemente perché il Sars-Cov-2 è spuntato fuori all'improvviso cogliendoci del tutto impreparati, non c'era mai stato il precedente di vaccini messi a punto e somministrati in meno di un anno e non c'erano mai stati vaccini con la tecnica nuovissima dell'Rna messaggero (vedi Pfizer, Moderna e a brevissimo anche CureVac). La prima domanda che, spontaneamente, noi tutti ci facciamo è: quanto dura la protezione dopo la vaccinazione? Sei, nove, dodici mesi o di più? Nessuno, al momento, lo sa. L'Aifa, nella propria sezione Faq, a questa domanda risponde che "la durata della protezione non è ancora definita con certezza perché fino ad ora il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus suggeriscono che dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi".

Alcune ipotesi in campo

In questi mesi abbiamo sentito tanti epidemiologi ed esperti virologi che ci hanno detto, con certezza, che mentre la prima dose serve per avere una prima immunizzazione dal Covid, la seconda, chiamata booster (cioé richiamo), serve per aumentare gli anticorpi e farli durare di più nel tempo. Ecco il criterio con cui quasi tutte le Big Pharma hanno lavorato sui loro prodotti ad eccezione di Johnson&Johnson che prevede un'unica somministrazione. Nel tempo, poi, è cambiata anche l'intervallo con cui si somministra la seconda dose, e qui potrebbe esserci un punto di svolta: recentissimi studi hanno dimostrato che Pfizer, somministrato dopo 42 giorni o addirittura tre mesi, aiuta l'organismo ad avere una risposta anticorpale più forte. Ma è quello che si fa con AstraZeneca già da mesi, da quando cioé la seconda dose è stata spostata di 12 settimane. Comincia a serpeggiare l'ipotesi, infatti, che un richiamo ritardato nel tempo possa consentire una copertura più lunga arrivando anche ad un anno completo e, perché no, magari di più. Queste ipotesi, al momento, valgono soltanto per il siero anglo-svedese ma potrebbero essere valide anche per il vaccino Pfizer se verrà estesa da 42 giorni a tre mesi la seconda dose che consente la copertura completa.

Cosa sappiamo

I dubbi non mancano, sono tanti ed è logico che sia così. Le certezze che abbiamo, però, ci dicono che il pass vaccinale avrà la durata di un anno e ci si dovrà rivaccinare (quindi terza dose) entro i 12 mesi dalla prima dose, non dalla seconda. Questo è un punto importante che è stato spesso oggetto di confusione. "Il richiamo deve essere fatto entro un anno dall'aver ricevuto la prima dose di qualsiasi vaccino", ci hanno detto gli esperti. Va da sè, quindi, che i primi vaccinati a gennaio (operatori sanitari, anziani delle Rsa) rimarranno immunizzati per tutto il periodo estivo ed autunnale: secondo quelle che sono le attuali conoscenze, ci si dovrà preoccupare di fare il richiamo non prima di dicembre. Piuttosto, dopo quanto tempo si è protetti dopo aver fatto il vaccino? Per il Pfizer "l’efficacia è stata dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose", scrive l'Aifa anche se un certo grado di protezione viene riconosciuta da molti scienziati anche dopo la prima; per quanto riguarda Moderna, invece, la copertura si raggiunge "due settimane dopo la seconda dose".

Su AstraZeneca, invece, la risposta dell'Aifa è più articolata. "La protezione inizia da circa 3 settimane dopo la somministrazione della prima dose di Vaxzevria e persiste fino a 12 settimane. Tuttavia, fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose la protezione potrebbe essere incompleta. Inoltre, come accade con tutti i vaccini, anche la vaccinazione con Vaxzevria potrebbe non proteggere tutti i soggetti vaccinati".

Niente paura, perché contro la malattia grave AstraZeneca copre al 99%: eventuali sintomi dopo la somministrazione completa, come si è visto fino ad oggi, sono blandi e si risolvono spontaneamente in 2-3 giorni. Infine, c'è il vaccino Johnson&Johnson, l'unico ad essere monodose: in questo caso, l'Aifa afferma "che la protezione inizia circa 14 giorni dopo la vaccinazione".

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