Coronavirus

L'Agenzia del farmaco stronca Conte: "Vaccino a Natale? Ingannevole"

Il numero uno dell'Agenzia europea del farmaco rivela: "Il vaccino potrebbe arrivare tra gennaio e febbraio". Fondamentale il lavoro dei governi per la creazione di piani nazionali per la vaccinazione

L'Agenzia del farmaco stronca Conte: "Vaccino a Natale? Ingannevole"

Annunciare un vaccino contro il Sars-CoV-2 entro Natale è ingannevole, dato che le prime dosi potrebbero arrivare tra fine gennaio e inizio febbraio, mentre per vedere i primi effetti del farmaco sulla pandemia bisognerà aspettare l'estate. A spiegarlo, in un'intervista a Repubblica, è Guido Rasi, il numero uno dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco che ha il compito di dare il via libera alla commercializzazione dei vaccini in Europa.

Tecnicamente, spiega il direttore esecutivo, l'arrivo di un vaccino entro Natale "è ancora possibile, ma è estremamente difficile se non improbabile", dato che "le case farmaceutiche non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre". È possibile, però, che le prime dosi arrivino tra gennaio e febbraio del 2021: "Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione: Moderna, AstraZeneca e Pfizer. Ora devono analizzare i dati e compattarli. Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio". I primi a ricevere il vaccino saranno gli appartenenti alle categorie a rischio e, da metà del 2021, si potrebbero allargare le maglie al resto della popolazione. Ma per capire l'effetto del vaccino bisognerà aspettare ancora qualche mese: "Entro l'estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia".Non tutti i cittadini europei, però, potranno essere vaccinati entro il 2021: "Per vaccinare 400 milioni di persone servono 500-600 milioni di dosi- specifica Rasi- e averle entro la fine del prossimo anno non sarà possibile".

Ma se tutto andasse per il meglio, quando potremo dire di aver sconfitto il Sars-CoV-2? Al momento non è possibile saperlo. Ma le parole del numero uno di Ema fanno sperare: "Sono certo che sconfiggeremo il virus", ha detto a Repubblica, precisando che la velocità dipenderà "dall'efficienza dei vaccini, dalla nontà dei piani vaccinali dei governi, da quelli per la comunicazione mirata a convincere le persone a vaccinarsi e dal monitoraggio per tarare le strategie vaccinali e aumentarne l'efficacia". Per tornare a una vita normale, però, bisognerà aspettare la fine del 2021, quando potremmo aver sconfitto del tutto in virus grazie all'immunità di massa. Può anche essere che il virus muti in modo tale da diventare simile a una normale influenza.

Per fare in modo di rispettare questi tempi, però, serve la collaborazione dei governanti: "Se i governi non preparano subito i piani per la vaccinazione- mette in guardia Rasi- rischiamo di rallentare il processo di 4-5 mesi e di pagare l'inazione, così come oggi scontiamo alcuni errori del recente passato". Il numero uno di Ema si dice "molto preoccupato" da questa eventualità: "Non vedo preparare i piani nazionali per la distribuzione, ma capiremo solo a ridosso dell'autorizzazione l'efficienza percentuale di ciascun vaccino, centrale per tarare la strategia". La difficoltà sta nel fatto che "sapremo all'ultimo se saranno approvati vaccini che prevengono la trasmissione del virus o la malattia, e dunque se avremo o meno asintomatici che potranno ancora trasmettere il Covid. Così come sapremo solo dopo 4-6 mesi la durata reale dell'immunità. I piani nazionali servono proprio per rispondere rapidamente a queste variabili e perché siano efficaci vanno preparati subito". Ma avere il vaccino non vorrà dire abbandonare mascherine e norme igieniche: "per diversi mesi dovremo continuare con distanziamento e mascherine", perché il farmaco in studio "non è una pancea".

Per questo, l'intervento dei governi sarà fondamentale, per garantire una comunicazione efficace e una pronta risposta ad ogni situazione.

In questo modo, si eviterà di perdere tempo e ritardare l'arrivo del vaccino alla popolazione.

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