Cronache

Ravanusa, emessi dieci avvisi di garanzia

La procura di Agrigento ha scritto sul registro degli indagati i membri dei vertici nazionali e regionali di Italgas. L'esplosione aveva causato nove vittime

Ravanusa, emessi dieci avvisi di garanzia dopo la strage in via Trilussa

Sono dieci gli avvisi di garanzia che la procura di Agrigento ha notificato nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di Ravanusa. Si è quindi ad un primo passo negli accertamenti della responsabilità dell’esplosione che, lo scorso 11 dicembre, ha travolto diverse abitazioni tra la via Trilussa e la via Galilei. Nove il bilancio delle vittime trovate sotto le macerie e, fra loro, anche la giovane sposina che avrebbe partorito il suo primogenito Samuele pochi giorni dopo. Uno strazio le ricerche eseguite mentre le famiglie dei dispersi pregavano per un miracolo. Di pari passo il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio aveva aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Inizialmente senza nessun destinatario.

Oggi i primi nomi, dieci per l’esattezza e appartenenti ai membri dei vertici nazionali e regionali di Italgas, l’azienda che si è occupata della distribuzione del gas metano nella zona con i relativi lavori di manutenzione. Un atto dovuto, hanno spiegato dalla procura, per eseguire le indagini sul posto. Nei primi sopralluoghi, in un incontro con la stampa il procuratore di Agrigento si era espresso con le seguenti parole: “L'esplosione è stata prodotta da una bolla o camera di metano innescata da una casuale scintilla. Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell'esplosione e del successivo propagarsi della palla di fuoco e dell'onda d'urto”. Sulle dinamiche che invece hanno causato la scintilla e sul punto esatto in cui si sia creata la bolla, fino ad oggi localizzata al civico 65 di via Trilussa, sono rimasti i dubbi che dovrebbero essere chiariti nei prossimi giorni.

La data cruciale sarà infatti quella del 4 gennaio prossimo, quando sul luogo del disastro verranno eseguiti accertamenti tecnici irripetibili e, precisamente, sulle reti e sui materiali degli impianti di distribuzione del metano. "Il collegio peritale - spiegano dalla procura - coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore Vella, effettuerà operazioni di scavo, di campionamento di terre di scavo, analisi visive e strumentali”. Nel pool dei pm anche Sara Varazi e Chiara Bisso. Nominati anche tre medici legali per accertare le cause di morte delle vittime e la possibile presenza di gas nei loro organi. A lavoro anche il nucleo operativo dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento e un collegio di tecnici. Non si esclude in avanti la nomina di altri esperti. E intanto dalla Regione Siciliana arriva lo stanziamento di un milione di euro per le famiglie sfollate a seguito del disastro.

Ad annunciarlo è stato il governatore siciliano Nello Musumeci.

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