Cronache

Reati in serie: foglio di via per un marocchino. Ma lui si sposa e il giudice gli concede di restare

Il provvedimento annullato per tutelare il legame affettivo. Graziato il magrebino

Reati in serie: foglio di via per un marocchino. Ma lui si sposa e il giudice gli concede di restare

Mustapha El Hajji, marocchino, di 27 anni, era stato cacciato dal comune di Mussolente, nel vicentino. Aveva ricevuto il foglio di via dal questore. Un curriculum di tutto punto il suo. Una lunga sfilza di reati commessi dal 2009.

Per anni aveva seminato il panico nel Bassanese a danno di locali e abitazioni. Il questore di Vicenza ne aveva ordinato l’allontanamento dal territorio comunale per tre anni. Ma a nulla è valso, perché nel frattempo, nel mese trascorso tra la decisione della questura e la notifica del provvedimento, il marocchino si è sposato, ha detto sì a una ragazza residente nel comune e quindi si preferisce tutelare il legame affettivo e familiare. Ergo: non può essere cacciato. Un nome, quello di Mustapha El Hajji, noto alle cronache. Nel gennaio 2009 il magrebino era stato sorpreso dai carabinieri a fare razzia in un esercizio pubblico di Bassano del Grappa, insieme a una banda sospettata di aver colpito altri cinque esercizi. Per questo era stato condannato a otto mesi e quattrocento euro, ma aveva goduto della cara sospensione condizionale della pena. Nell’ottobre 2010 aveva rubato una bicicletta a Cassola, fin qui poco male, se non fosse che, dopo essere stato sorpreso dal proprietario della bici, il nordafricano lo aveva preso la calci. Il magrebino aveva patteggiato sedici mesi e quattrocento euro, riuscendo però a evitare il carcere a patto di fornire prestazioni sociali gratuite alla Caritas.

Passano pochi giorni e Mustapha El Hajji ne combina un’altra: durante una lite in un locale di Bassano, frattura una mano a un poliziotto che aveva tentato di identificarlo. Per questo altri quattro anni di reclusione. Così il 25 ottobre scorso, la questura di Vicenza aveva deciso di mandare via il nordafricano dal comune di Mussolente per l’insussistenza di «alcun meritevole motivo che giustifichi la sua presenza in tale circoscrizione territoriale, se non quello verosimile di perpetrare ulteriori reati, in particolare contro il patrimonio per i quali è già stato deferito e di mantenere, dunque, comportamenti antigiuridici tali da arrecare un elevato allarme sociale».

Una misura notificatagli un mese dopo, il 24 novembre. Ma lui nel frattempo, il 5 novembre, convola a nozze. Così impugna il foglio di via e si rivolge al Tar, che gli dà ragione. Come riporta «Il Gazzettino », i giudici del Tribunale amministrativo regionale riconoscono al questore di poter cacciare i soggetti pericolosi ma: «L’autorità di pubblica sicurezza, nell’esercizio di tale potere discrezionale, deve ponderare e valutare tutti gli interessi che possono essere colpiti dall’esercizio del suddetto potere, tra i quali anche l’interesse del privato a frequentare un Comune diverso da quello di residenza, qualora tale frequentazione sia giustificata da legami affettivi o familiari». Insomma provvedimento annullato, magrebino graziato e ministero dell’Interno stangato. Cinquecento euro di spese.

Per l’Italia.

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