Referendum, i timori di Renzi: così si prepara due vie d'uscita

Matteo Renzi starebbe pensando a due soluzioni per andare alle elezioni anticipate sia in caso di sconitta al Referendum sia in caso di vittoria del Sì

Referendum, i timori di Renzi: così si prepara due vie d'uscita

Matteo Renzi ha un piano per il dopo Referendum. La politica è questione di scelte immediate e la tattica è fondamentale. Il premier sta dunque pensando a come gestire il risultato del voto referendario del 4 dicembre, soprattutto se dovesse primeggiare il No. Di certo c'è che il segretario del Pd sta pensando alle elezioni anticipate. In entrambi i casi.

Le due strade di Renzi

Secondo quanto scrive il Messaggero in un retroscena, Renzi ha pronte due strade possibili in caso di vittoria del No. Se i cittadini bocceranno le "sue" riforme, allora è probabile che il premier non si dimetta immediatamente ma aspetti - per evitare crisi immediate - l'arrivo di gennaio. Mattarella sarebbe irritato dal dover nominare un nuovo governo nel bel mezzo dell'approvazione della legge di bilancio. Non solo. Una volta date le dimissioni, invece, Renzi vorrebbe riprendere a due mani le redini del Pd e giocare la partita elettorale da una posizione meno istituzionale di quanto non debba fare ora che siede a Palazzo Chigi. E così ha fatto recapitare al Quirinale questo messaggio: non intendo accettare un nuovo incarico e il Pd sosterrà solo un premier transitorio che porti alle elezioni anticipate. Il motivo? Vuole evitare di trovarsi impantanato nella ricerca di una nuova maggioranza ed è certo di poter dire la sua alle urne. E così proporrà a Matteralla due nomi per il ruolo di presidente del Consiglio: Pier Carlo Padoan, ora ministro dell'Economia, oppure Dario Franceschini, ministro della Cultura. La scelta potrebbe dipendere dalla reazione dei mercati alla notizia della vittoria del No. Se dovesse presentarsi una tempesta finanziaria, allora sarebbe Padoan l'uomo preferito. In caso contrario sarebbe il turno di Franceschini che, dice il Messaggero, garantirebbe maggior collegamento tra via del Nazzareno e piazza Colonna.

Ovviamente Renzi non ha piacere a pensare ad una sconfitta referendaria. E preferisce immaginare di uscirne vittorioso.

Se così dovesse essere il premier porterà comunque gli italiani al voto, visto che - è il suo ragionamento - non avrebbe senso tenere in vita un Senato che nei fatti non esisterebbe più come prima. Le elezioni concluderebbero allora il disegno renziano: ottenere più voti degli altri e governare finalmente da solo. Come in una monarchia.

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